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Due giorni dopo l'eliminazione dalla Champions League, la Juventus riflette sugli errori che hanno portato alla sconfitta contro l'Ajax. Da osservatori esterni, le cause dell'ennesima delusione europea dei bianconeri ci sembrano riconducibili a tre argomenti, che coinvolgono squadra, allenatore e dirigenza. In ognuna delle tre aree sono stati commessi degli errori, che la Juve dovrà cercare di non ripetere in futuro, se vorrà finalmente vincere la Champions. Sugli arbitri, invece, i bianconeri non hanno sbagliato una mossa...

SQUADRA: MA QUALE JUVE PIU' FORTE DI SEMPRE? - A inizio stagione c'era chi descriveva questa Juve come la più forte di sempre. In questa sede invece ci sembrava evidente che non lo fosse, e lo abbiamo scritto in tempi non sospetti, prima ancora che l'esito del campo ci desse ragione. Il 13 agosto del 2018, ad esempio: Questa Juve non è la più forte di tutte. Troppo evidenti le lacune di questa Juve rispetto alle grandi squadre bianconere del passato, soprattutto a centrocampo, per qualità tecniche e personalità. Bastava non essere tifosi con il paraocchi per vedere queste mancanze.

ALLENATORE: ALLEGRI HA GESTITO MALE LA ROSA - Anche qui, spiace quasi ricordarlo, siamo stati facili profeti. Se arrivi nel momento decisivo della stagione con mezza squadra fuori e con parecchi dei presenti sulle gambe, qualche colpa da parte di Massimiliano Allegri e del suo staff ci deve essere stata. A fine novembre avevamo scritto: Juve, attenta: Ronaldo gioca troppo! Ma lo stesso discorso può valere anche per altri: uno su tutti, capitan Chiellini. Che senso ha avuto ad esempio schierarlo titolare in Coppa Italia contro Bologna e Atalanta, per vederlo uscire per infortunio dopo 27 minuti contro gli orobici? Oppure, ancora, che senso ha avuto far giocare Chiellini in campionato con il Cagliari tre giorni dopo l'Empoli (da lì l'origine dell'infortunio attuale)? E questo per non parlare del fatto che, dopo cinque anni di gestione Allegri, la sua Juve non abbia un gioco di squadra, ma conti soprattutto (se non solo) sulle iniziative dei singoli.

SOCIETA': A GENNAIO LE MOSSE DI MERCATO SBAGLIATE DI PARATICI - Nel mercato di gennaio, il capo del mercato della Juve, Fabio Paratici, ha sottovalutato i problemi che erano emersi fino a quel momento della stagione. E non vi ha posto rimedio. Era evidente, ad esempio, che serviva un rinforzo di qualità e corsa per il centrocampo (l'arrivo di Ramsey non si poteva proprio anticipare?). Così come ci è sembrato da subito evidente, e abbiamo scritto anche questo, l'errore di fare a meno di Benatia, il miglior marcatore puro in rosa dopo Chiellini (Bonucci e Rugani hanno altre caratteristiche). Al netto del voltafaccia del Milan su Higuain, che ha costretto la Juve a fare cassa, su centrocampo e difesa si potevano (si dovevano) prendere decisioni diverse, per puntellare la rosa in vista della fase decisiva della Champions League. 

POSTILLA ARBITRI - Detto degli errori di gestione di allenatore e società, della serata di martedì resta anche la bella immagine di Agnelli che rende merito agli avversari. Scontato, direte. Mica tanto: immaginatevi ad esempio un match fra la Juventus e una qualsiasi avversaria italiana (Inter, Milan, Napoli, Roma, Fiorentina...) viziato da due rigori non concessi ai rivali dei bianconeri. Di cosa avrebbero parlato i dirigenti di quelle squadre dopo l'eliminazione? Della bravura degli avversari o dell'arbitro? Quel che succede domenica dopo domenica nel nostro campionato ci fa propendere per la seconda ipotesi. Da parte del presidente della Juve, invece, nessun accenno ai rigori non concessi ai bianconeri contro l'Ajax (fallo su Bentancur all'andata, mani di Blind al ritorno). Lo scorso anno, la Juventus sbagliò a lamentarsi dell'arbitro in quel modo volgare dopo l'eliminazione con il Real Madrid. E noi stigmatizzammo quelle lamentele (Buffon contro Del Piero: con l'alibi dei perdenti...). Un anno dopo, la lezione, almeno questa, la Juventus l'ha imparata.