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La Juventus del ciclo aperto da Andrea Agnelli si trova a dover fronteggiare una realtà molto chiara e altrettanto delicata. Il trauma subito per una stagione chiacchierata sotto il profilo dei risultati altalenanti e della delusione europea. Un parco giocatori alcuni dei quali hanno completato l’ultimo giro di giostra. Un nuovo allenatore, Andrea Pirlo, la cui avventura ha il sapore inequivocabile della scommessa. Le storiche concorrenti stufe di dover fare da damigelle. Un bilancio economico segnato da un preoccupante rosso. Il popolo bianconero che rigetta l’idea di dover vivere un periodo di transizione. Per questi ed altri motivi la dirigenza dovrebbe mostrare di possedere un progetto altrettanto chiaro per poter dare una sterzata alla barra del timone.

FOLLIA - Purtroppo, almeno per il momento, non pare sia così. Se infatti l’idea fosse quella di pensare ad una autentica ricostruzione piuttosto che non ad una restaurazione, allora a nessuno ma proprio a nessuno sarebbe venuta in mente la malsana idea di ipotizzare la cessione di Paulo Dybala. L’argentino non soltanto per ragioni anagrafiche rappresenta il presente e il futuro della Juventus e ascoltare certe voci che, questa volta, non sono frutto del gossip ma di un pensiero reale lascia basiti e fa male. Sarebbe un poco come la vecchia storiella del marito che si autoevira per fare un dispetto alla moglie infedele.

L'IDEA - Inaccettabile anche nel caso si volesse arrivare a Pogba. Che la società bianconera abbia urgente bisogno di quattrini freschi è un dato di fatto inoppugnabile. Che per fare cassa si possa progettare la cessione del fuoriclasse sudamericano non sta né in cielo e né in terra. Soprattutto se si volesse riflettere sul fatto che la Juventus possiede al momento la pedina adatta per il necessario rientro economico ovvero Cristiano Ronaldo. Non si tratta di una bestemmia, ma di una considerazione basata su concreti dati di fatto.

LA SPIEGAZIONE - CR7, indiscutibile campione, alla Juventus non è riuscito a dare ciò che si pensava fosse in grado per compensare gli sforzi compiuti per averlo a servizio. Uno su tutti pesa l’evento della esclusione dei bianconeri agli ottavi di Champions. Freddo, talvolta addirittura algido ed egocentrico fino all’eccesso, Ronaldo non ha penetrato i cuori del popolo bianconero come invece è riuscito a fare Dybala. Ora il portoghese si troverebbe a dover lavorare e soprattutto obbedire ad un “pivellino” come Pirlo, lui che avrebbe voluto in panchina Paulo Sousa. Infine l’età non indifferente e, forse, anche una certa noia che sommata alla straricchezza potrebbero fare la differenza. Ecco perché l’investimento più saggio e redditizio per la Juventus sarebbe la cessione di Ronaldo e non quella di Dybala.