
Non è rimasto nessuno. Fagioli e il progetto giovani della Juventus: cosa dice la sua cessione
In nottata, Nicolò Fagioli ha lasciato la Continassa, era l’ultimo presente a quella conferenza stampa, quindi la domanda è lecita: cosa rimane del progetto giovani?
Cosa dice la cessione di Nicolò Fagioli
Si alzano alte le barricate. Dopo la cessione di Fagioli tanti tifosi sul web prendono posizione: vorrebbero tenere Nicolò, denunciano un tentativo di smantellare il progetto giovani, di cancellare ogni traccia di “juventinità”, qualsiasi cosa voglia dire. Spesso si tratta di prese di posizione strumentali ma, come detto, alcune questioni sono più che lecite.
Cosa dice, del progetto giovani, la cessione di Nicolò Fagioli, per esempio? Assolutamente nulla. Fagioli ha bisogno di rilanciarsi dopo una stagione di stop e 6 mesi con più bassi che alti, ha bisogno di cambiare aria, abbandonare il nido per provare a spiccare definitivamente il volo. Quando la situazione è questa, non si può che augurare buona fortuna a chi porta il bianconero nel cuore, ma diventerà grande senza quella maglia indosso.
Come detto, poi, Fagioli era l’ultimo di quella tavolata del settembre 2022. Soulè è stato ceduto per fare cassa: qui pesano i problemi economici che si trascinano dall’esclusione dalle coppe europee, ma anche la volontà del club di accelerare – magari anche troppo -, la rivoluzione tecnica che ha portato la Juventus a cambiare 16 giocatori tra il mercato estivo e quello invernale. E Miretti? È ancora di proprietà della Juventus: ha deciso di andare a Genoa per trovare continuità. La sta trovando e con Vieira sta crescendo partita dopo partita, in estate tornerà agli ordini di Thiago Motta.
Infine, qual è lo stato di salute del progetto giovani per il quale in tanti si sono preoccupati? È ottimo. La Juventus Next Gen ha cambiato marcia e insegue i playoff, l’Under 20 di Magnanelli sconta naturali alti e bassi, ma resta nella parte alta della classifica e in questa sessione di mercato ha abbassato l’età media; Under 17, 16, 15, le giovanili bianconere volano nei propri campionati di appartenenza e vanno avanti a forza di goleade. Vacca, Montero, Barido, Ceppi, Elimoghale, Pamè, Pipitò… I talenti non mancano, la linea verde non si è esaurita.
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