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"Può sempre accendersi con una fiammata" aveva detto Massimiliano Allegri su Chiesa qualche giorno fa. Ecco, la fiammata c'è stata in Juventus-Milan. Una sfida cambiata totalmente dall'ingresso del classe 1997. La miglior prestazione di Chiesa negli ultimi mesi. E non casualmente. 

Minuto 60, ovvero quello in cui ultimamente terminava la partita di Chiesa, tra frustrazione e delusione. Questa sera invece la sua serata è iniziata in quel momento. L'ingresso a sorpresa al posto di Kostic e non di Yildiz. Tridente? No, o meglio, non proprio perché il classe 1997 ha preso la posizione del serbo. Largo a sinistra, dove aveva spazio per puntare e fare male alla difesa rossonera. E così è stato.

"Perché non gioca Yildiz?" la domanda delle ultime settimane. La risposta è arrivata questa sera; non tanto per la prova opaca del talento turco ma perché per l'ennesima volta Allegri ha dimostrato che non ha intenzione di cambiare. E se lo spazio accanto a Vlahovic è solo uno, quel posto è occupato da Chiesa.  La domanda dopo Juve-Milan è un'altra allora. Perché non mettere l'italiano nelle migliori condizioni per poter fare la differenza? Lì, largo a sinistra dove ha dimostrato di essere l'unica vera luce di una Juventus troppo piatta per troppo tempo. 

Da chi ripartire dopo l'ennesimo pareggio in campionato? Da Federico Chiesa, da questo Federico Chiesa, quello che parte sulla fascia e qualcosa inventa. Allora torna la vecchia polemica. E' troppo sprecato da attaccante "puro"? Una risposta oggi è arrivata.