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  • Juventus, come sta Cabal e quando torna

    Juventus, come sta Cabal e quando torna

    • Marco Amato
    Non serve andare a scavare nei retroscena per capire cosa passa nella mente di un calciatore. Spesso basta guardarlo negli occhi, osservare le sue espressioni, le rughe del viso, i movimenti involontari. È il caso di Juan Cabal, difensore colombiano della Juventus. A gennaio, con l’apertura del calciomercato invernale, il solito via vai davanti al JMedical ha ripreso ritmo: tifosi in attesa di nuovi arrivi, visite mediche e firme. Tra tutti, la presenza costante era proprio quella di Cabal, impegnato nella fase iniziale del suo lungo percorso di riabilitazione.
     

    Un sorriso tra la fatica e la delusione

    Il suo volto raccontava molto: delusione, fatica, dolore. Eppure, nonostante tutto, Cabal trovava sempre il modo di sorridere ai tifosi, di concedere una foto o un autografo. Non serve essere esperti di retroscena o psicologi: basta un po’ di empatia per comprendere quanto fosse pesante il fardello che stava portando. E quanto fosse sincero quel sorriso, carico di gratitudine e speranza.
     

    Il sogno spezzato con la Colombia


    Facciamo un passo indietro: novembre 2024. Si apre la finestra per le nazionali e Cabal viene convocato dalla Colombia per le partite contro Uruguay ed Ecuador. Sale sull’aereo con entusiasmo: la voglia di confermarsi dopo un ottimo avvio in bianconero è palpabile. Con la Juventus, fino a quel momento, ha collezionato 9 presenze, un assist e 618 minuti in campo. Thiago Motta gli ha dato fiducia, e anche i tifosi hanno cominciato ad apprezzarlo.

    Poi, la doccia fredda: al primo allenamento con la maglia dei Cafeteros arriva subito lo stop. Le notizie iniziano a filtrare e, pochi giorni dopo, il verdetto è ufficiale: lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. È il 14 novembre. Segue l’operazione e un messaggio sui social, accompagnato dalla foto con le stampelle:

    «Oggi inizia un nuovo percorso della mia vita: recuperare per poter continuare a dare il 100%».
     

    Sette mesi dopo: la luce in fondo al tunnel


    A distanza di sette mesi da quell’infortunio, il peggio è finalmente alle spalle. Ma il percorso non è ancora finito. Più che una salita ripida, Cabal si trova su un falsopiano: insidioso, perché meno evidente ma comunque faticoso da superare. Il programma di recupero procede secondo i tempi stabiliti, senza imprevisti né ritardi.

    Nel frattempo, Bremer, infortunatosi circa un mese prima, ha già riassaporato l’atmosfera dello spogliatoio negli Stati Uniti. Cabal, invece, è rimasto a Torino, lavorando ogni giorno alla Continassa sotto la supervisione dello staff medico bianconero.
     

    Obiettivo ritiro estivo con la Juventus


    Prudenza è la parola d’ordine. Nessuna forzatura, nessun rischio che possa compromettere i progressi ottenuti. L’obiettivo è chiaro: tornare gradualmente a lavorare con il gruppo, in vista del ritiro estivo a Herzogenaurach e del precampionato. Ma solo se tutte le condizioni saranno ottimali.

    Nel frattempo, Igor Tudor – nuovo tecnico bianconero – comincia a immaginare il suo reparto difensivo, e tra le pedine c’è anche Cabal. Se non già da agosto, magari a partire dai primi mesi del campionato. Duttilità e corsa, per lui che può agire sia come braccetto sinistro sia da esterno, rappresentano risorse preziose per la nuova Juventus.

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