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Quindici giorni fa, quando la Juventus dominava sia sul campo che nei risultati, la vera variabile era la presenza di Yildiz. Il giovane talento turco era stato schierato come titolare sei volte su sette partite (anche se ha segnato un gol contro la Salernitana in Coppa Italia, entrando dalla panchina), fino alla partita contro il Lecce. 

All'inizio, ha impressionato con i suoi gol, ma col passare del tempo la sua minaccia in zona gol è diminuita, mentre contemporaneamente si è vista un'esplosione nell'efficacia offensiva della Juventus. C'è sicuramente una connessione tra i due eventi: Yildiz ha cambiato il modo in cui i bianconeri attaccano e forse ha influenzato persino la mentalità della squadra. È diventato il facilitatore di questo nuovo e felice stile di gioco.


Perché Allegri ha scelto Yildiz e non Chiesa con il Verona


Allegri ha introdotto Yildiz come alternativa a Chiesa, che tra infortuni e panchine non è più stato titolare in campionato dal 15 dicembre, fino all'ultimo match con l'Udinese. In realtà, i due giocatori sono molto diversi tra loro e la presenza di uno o dell'altro cambia radicalmente lo sviluppo del gioco. 

Yildiz gioca dietro a Vlahovic, occupando praticamente la stessa posizione che Dybala aveva quando faceva coppia con Higuain: collega i reparti, unendo centrocampo e attacco e soprattutto fluidifica il gioco. Da quando è entrato in squadra, il gioco scorre in maniera molto più naturale, perché Yildiz, con una visione da centrocampista, è in grado di prevedere le azioni prima ancora che la palla arrivi. 

Anche se i suoi tocchi di prima non sono così vistosi come i suoi dribbling, come dimostrato contro il Frosinone, permettono alla squadra di avanzare rapidamente poiché i suoi compagni sanno che la palla arriverà rapidamente. Rispetto al passato, il gioco si basa molto più su Vlahovic, che funge da punto di riferimento formando un asse verticale con Yildiz.

Come cambia Vlahovic quando gioca Yildiz


I numeri sono illuminanti. Contro il Lecce, ad esempio, Vlahovic ha toccato la palla 47 volte, mentre nell'ultima partita senza Yildiz, contro il Genoa, è stato solamente la metà, 24. Anche aggiungendo i 7 tocchi di palla di Milik quando ha sostituito il serbo, il risultato rimane invariato. 

Nell'ultimo match contro il Sassuolo, Vlahovic ha toccato la palla 50 volte (più i 7 di Milik subentrato), mentre nell'ultima partita senza Yildiz, contro il Napoli, sono stati solo 21 (più gli 8 di Milik). Utilizzando una partita con un livello di difficoltà simile a quella contro il Sassuolo, il quadro non cambia: contro il Cagliari, Vlahovic ha toccato appena 14 palloni in un match terminato 2-1. Nei tre match con il turco di fianco, il serbo ha distribuito 26, 22 e 29 passaggi, rispetto ai soli 20 superati solo una volta nelle sedici partite precedenti, contro l'Inter: è un cambiamento significativo.

  OR torna nell'immediato post partita di Hellas Verona-Juventus: saremo in diretta alle 19.55 su Youtube e sul sito de IlBianconero con Marcello Chirico e Cristiano Corbo. Conduce Antonio Romano!