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In una lunga intervista concessa a L'Ultimo Uomo, Sara Gama, capitana di Juventus Women e Nazionale italiana, ha parlato dello stato di forma del movimento calcistico femminile. Questo uno stralcio delle sue parole: "A livello internazionale è continuata la politica di sviluppo iniziata molti anni prima e che ha permesso alle varie Federazioni di strutturarsi meglio. In Francia, per dire, il cambiamento è partito nel 2000, sulla base delle indicazioni della FIFA e della UEFA, che invitavano a incentivare lo sviluppo del calcio femminile. In Italia il cambiamento è arrivato più tardi ma è stato radicale. Il momento più importante è stato quando nel 2015 la FIGC ha promulgato due norme che imponevano ai club professionistici maschili di tesserare almeno 20 calciatrici Under 12 e la possibilità dell’acquisizione del titolo sportivo. Queste due norme hanno permesso l’ingresso dei club professionistici nel calcio femminile, una richiesta che gli addetti ai lavori facevano da un sacco di tempo. Così era cresciuto il calcio femminile all’estero ed è stata la via più veloce per sviluppare il nostro movimento. Prima sono arrivati la Fiorentina e il Sassuolo, ma la vera svolta a livello mediatico è stata l’ingresso della Juventus nel 2017 e a cascata delle altre principali squadre professioniste. Dopo quel momento sono arrivate le televisioni, con Sky che ha iniziato a trasmettere le partite del femminile, concedendo una visibilità che prima non esisteva. "