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La "spacca-partite" così era stata definita l'anno scorso Agnese Bonfantini quando tutti si interrogavano sul perchè non potesse giocare un'intera partita, scendendo in campo dal primo minuto ma fosse sempre "costretta" a subentrare alle compagne seppur rivelandosi decisiva. Si pensi alla gara dell'Allianz Stadium contro il Lione quando le bianconere hanno sconfitto le francesi proprio grazie ad un guizzo della numero 22 oppure alla gara di Coppa Italia contro il Milan al Vismara quando in dieci minuti ha messo a segno due gol. Entro, spacco la partita ed esco. Questo sembrava il ruolo inizialmente pensato da coach Montemurro per Bonfantini.

IL CAMBIAMENTO - Sembrava che la sua carriera fosse sul punto di decollare, che con la nuova stagione potesse arrivare una nuova Agnese, più completa e in grado di spaccare per novanta minuti la partita. Lo stesso Montemurro ha dichiarato oggi: "Abbiamo cercato di farla partire dall’inizio, ma forse non riesce ad entrare in quei ritmi". Una serie di prestazioni opache per l'attaccante nel giro anche della Nazionale di Milena Bertolini, che sembra possa aver perso il suo smalto e la sua miglior qualità: quella di spaccare le partite. Proprio così, con la sua velocità, rapidità di pensiero e ragionamento palla al piede, con le sue galoppate, la scorsa stagione era sempre l'arma in più di questa Vecchia Signora. In questa stagione, quando chiamata la salto di qualità definitivo, Agnese non ha risposto, oggi contro il Como Women ancora una dimostrazione di salto di qualità mancato, forse non ancora avvenuto. Mancanza di idee, forse un pizzico di superficialità. Il talento di Agnese è cristallino, ma ora spetta a lei e a mister Montemurro lavorare quel cristallo, a tratti un po' grezzo, per renderlo un diamante e farlo brillare definitivamente e Montemurro la aspetta: "aspettiamo una Bonfa che deve illuminare la situazione".