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È giorno di vigilia per Dusan Vlahovic. Domani sera, infatti, l'attaccante della Juve inizierà a vivere il proprio sogno Mondiale con la sua Serbia, una squadra che vuole sorprendere e di cui rappresenta la punta di diamante, il bomber titolare che tutti si aspettano possa consacrarsi come leader. Di fronte a sè non avrà un'avversaria qualsiasi, ma nientedimeno che il Brasile, la Selecao del fenomeno Neymar e dei tantissimi campioni, tre dei quali compagni di squadra in bianconero e pertanto ben consci dei suoi punti di forza e di debolezza.

Come racconta Il Corriere dello Sport, Dusan ha voluto fortemente il Mondiale. Di fatto il 22enne è fermo da un mese, ovvero da quando si è accomodato in panchina al 70' della rovinosa notte di Lisbona, scuro in volto per il timore - poi concretizzatosi - del ritorno della pubalgia: proprio per questo motivo, per il riacutizzarsi di quella fastidiosa infiammazione, era stato costretto a saltare le ultime cinque partite prima della sosta, lasciando Massimiliano Allegri orfano del suo centravanti titolare e chiudendo la sua prima parte di stagione con un bottino comunque invidiabile di 7 gol in 15 presenze.

La sua parola d'ordine, nelle ultime settimane, è stata "prudenza": Vlahovic non ha voluto rischiare nulla proprio perché il suo obiettivo era quello di presentarsi al Mondiale al top della condizione, obiettivo che sembra aver centrato a giudicare dalla sua prestazione in amichevole contro il Bahrein, in cui ha segnato un gol e servito due assist nel 5-1 serbo. Il sorriso è tornato, quindi, e ora l'attaccante è pronto a fare sul serio: contro gli amici Danilo, Gleison Bremer e Alex Sandro, Dusan darà il meglio di sè, per coltivare il più possibile il sogno di una vita, quella storia di cui vuole essere protagonista.