commenta
Dubbi non ce ne sono mai stati, ma dopo la partita di domenica sera a Napoli ecco che l'ottavo scudetto di fila può attendere solo l'ufficialità in casa Juve. È vero, un traguardo straordinario. È vero, vincere non è mai facile. Ma se da un lato è giusto non normalizzare la vittoria di uno scudetto, è altrettanto sbagliato sminuire ora le ambizioni europee della Juve. Dire ora che le aspettative erano spropositate è un modo per attutire il colpo da parte di Max Allegri, sicuramente e ingiustamente sottovalutato in questi anni di trionfi senza precedenti in Italia che hanno riportato la Juve stabilmente ai vertici anche in Europa. Però, dichiarazioni di facciata o di sostanza che siano, non possono nascondere una cosa: anche con lo scudetto, in caso di eliminazione con l'Atletico Madrid la stagione della Juve, questa stagione, sarebbe un fallimento o comunque qualcosa di molto simile a ciò.

TOP O FLOP? - C'è poco da girarci attorno. In caso di eliminazione agli ottavi di Champions, questa sarebbe la peggiore delle stagioni di Allegri alla Juve. Nonostante uno scudetto vinto con le mani in tasca. Perché è l'anno dell'acquisto di Cristiano Ronaldo. E a fare male non è di certo l'eliminazione in Coppa Italia ai quarti di finale, così come a fare bene non può essere la Supercoppa Italiana. Uscire agli ottavi sarebbe un fallimento, chiaro, doloroso, anche se dall'altra parte c'è una grande come l'Atletico Madrid. Per vari motivi. Primo e ultimo, CR7: si ripagherà pure da solo, sarà pure stato ingaggiato anche o soprattutto per motivi extra-calcistici, ma guardando al terreno di gioco era la Champions il motivo per puntare su Ronaldo, che poi è lo stesso per cui Ronaldo ha puntato sulla Juve. Uscire agli ottavi sarebbe un fallimento, anche economico: ogni turno vale oro, non vincere la Champions è una cosa, uscire così presto è tutta un'altra. C'è Allegri sul banco degli impuntati, non potrebbe essere altrimenti: soprattutto per alcune scelte tecniche e tattiche, dopo il clamoroso finale di Juve-United c'è stata un'inversione di rotta clamorosa, inaspettata, forse ingiustificata, la Juve da Champions, la Juve di Champions è finita lì. C'è pure Fabio Paratici: gli infortuni fanno parte del gioco, non riuscire a gestire il caso Benatia per tempo e soprattutto non riuscire a rimpiazzare Cuadrado in alcun modo, pur con la carta Ramsey già in tasca (e Agnelli lo avrebbe voluto subito), sono errori strategici importanti. Però su una cosa hanno ragione tutti: per ora la Juve non è eliminata. In novanta, forse centoventi minuti, però ci si gioca tutto: la stagione, la Champions, la faccia.