commenta
Il classe 2001 Giuseppe Leone si è raccontato a JTV: "Questo è il 12esimo anno che sono alla Juve, ho fatto i provini a 6-7 anni, entrai con mister Perri che oggi ha smesso e c'è il figlio ad allenare qui. È stato un percorso lungo, che mi ha portato fino in Primavera l'anno scorso, e ad affacciarmi nel professionismo quest'anno con l'Under 23. Spero di coronare il sogno con l'arrivo in prima squadra."

LA JUVENTUS - "È una società fantastica, giocare qui è un onore. E nei miei primi anni qui è stata una scuola di vita, che t'insegna a comportarti dentro e fuori dal campo, ti dice quali sono le cose da fare e quali da evitare. Con l'arrivo nei Giovanissimi Nazionali poi è diventata a tutti gli effetti una scuola, dato che sono entrato nel liceo della Juve".

GLI ALLENATORI - "Mi hanno trasmesso tutti qualcosa, da quelli che ho avuto da piccolo fino a mister Zauli. Da ognuno ho cercato di prendere gli aspetti positivi di ciò che volevano insegnarmi. Attraverso i loro insegnamenti ho provato a migliorare me stesso".

ZAULI - "Sono con lui da due anni, in Primavera stavamo facendo un ottimo campionato prima che venisse interrotto causa-covid. Ho un ottimo rapporto con lui e sono a disposizione sua e della squadra".

LA STAGIONE - "Stiamo cercando di risalire le zone alte della classifica, quelle in cui vogliamo stare. Abbiamo avuto alti e bassi e abbiamo perso punti, ma abbiamo tanta voglia di stare lassù dove meritiamo, e stiamo lavorando ogni giorno per arrivarci".

I COMPAGNI - "Sono sempre stato legato a Filippo Dadone, che quest'anno è andato via (è andato al Mestre in Serie D, ndr). Siamo cresciuti insieme, essendo arrivati alla Juve da piccolissimi. Abbiamo condiviso spogliatoio, campo e fuori dal campo".

L'UNDER 23 - "Mi aspettavo un campionato duro, contro squadre organizzate fatte di giocatori esperti che hanno giocato per anni ad alti livelli e ora portano la loro esperienza in Serie C. Mi sono ambientato subito bene. Dipende tutto dalla voglia, se hai passione ambientarsi diventa meno complicato".

GLI IDOLI - "Dico Pirlo e Zidane, ma mi ispiro a Pjanic con cui ho avuto la fortuna di allenarmi qualche volta in prima squadra: è un giocatore pazzesco, vede la giocata prima e sa cosa fare in qualsiasi situazione".

EVOLUZIONE - "Ai miglioramenti non c'è mai fine: vorrei migliorare da tutti i punti di vista, sia fisico che mentale".

IL RUOLO - "Do sempre il massimo sia da regista che da mezzala, senza alcun problema nello svolgere l'uno o l'altro ruolo".