commenta
Una stagione terminata con una vittoria, seppur amara, che è certificazione di una stagione di alto livello, la migliore della Juventus Under 23 dalla nascita del progetto, anche più della vittoria della Coppa Italia nel 2020. A Padova, i giovani bianconeri allenati da Zauli hanno sfiorato l’impresa, vincendo 1 a 0 e pareggiando il conto con l’andata: accesso alla semifinale negato solo dal miglior piazzamento nella regular season dei biancoscudati. Prima volta nella fase nazionale dei playoff per l’Under 23, che nella seconda parte di stagione ha alzato qualità del gioco, intensità e, soprattutto, consapevolezza.
 
Tutto bello, ma c’è di più. Mai come in questa stagione, la Juventus Under 23 ha rappresentato un vero e proprio ponte con la prima squadra. Questo il fine principale del progetto, un albero che comincia a mostrare i propri frutti. Questo il modo per rendere sostenibile l’idea di un instant team che possa tornare a vincere in Serie A, sfruttando i giovani di qualità per completare la rosa e rendere sostenibili i costi.
 
Massima espressione di quanto detto in precedenza, la scalata di Fabio Miretti, che ha giocato da titolare in prima squadra le ultime 4 partite di campionato e che, molto probabilmente, sarà riconfermato nel gruppo di Allegri. Impossibile, poi, non citare Soulé, Aké e De Winter; e ancora Da Graca, ZuelliPalumbo, Stramaccioni: tutti giovani che hanno trovato minutaggio, o la soddisfazione di una convocazione. Se la stagione della prima squadra è stata deludente, per il settore giovanile si è trattato di un anno d’oro: si può ripartire anche da qui, la strada è tracciata.