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Cosa succede adesso tra Uefa e Juve? Come racconta La Gazzetta dello Sport, non ci si può allontanare dal tema Superlega; resta inevitabilmente al centro di tutte le questioni, ma può essere la chiave per recuperare rapporti ormai inesistenti. Da Nyon, però, pongono una condizione importante: stretta di mano a patto che ci sia una nuova Juve che cancelli il passato e che dia segnali importanti di dialogo da cominciare presto. 

UN CORSO PRO UEFA - Per Gazzetta, a Nyon nessuno medita vendetta, anche perché sarebbe un autogol clamoroso non solo dal punto di vista mediatico. "Ma neanche ci si possono aspettare sconti e trattamenti di riguardo verso la Juve, uno dei tre club di fatto “indesiderati” assieme a Real Madrid e Barcellona". Dunque, ci sono tre diverse situazioni. La Superlega è cronologicamente la prima: l’ultima parola spetterà alla Corte di giustizia Ue, verso marzo, tutto si è fatto più complicato dopo il parere dell’Avvocato generale. Tema numero due: le plusvalenze. La sentenza d’appello Figc avrà conseguenze se, naturalmente, sarà confermata: i -15 sono già un bel problema da recuperare in classifica ma poi, se anche la Juve riuscisse nell’impresa, l’Uefa le potrebbe sbarrare la strada per “antisportività”. Terzo punto: gli stipendi. Questa inchiesta può aumentare i punti di penalizzazione e soprattutto, per Nyon, stravolgere i termini del patteggiamento sul Fair Play. La Uefa vorrebbe però la Juve nelle coppe, non la Juve di Andrea Agnelli.