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Hanno provato ad affossarci in ogni modo. A ledere la nostra immagine, ci hanno etichettato come ladri, avremmo falsato il regolare svolgimento dei campionati. Ci sarebbe da ridere, mentre sullo sfondo passano le immagini dello storico ciclo vincente dei 9 scudetti – giusto per farli rosicare ancora un po’ -, ma c’è da piangere. Sì, perché tutto ciò non è un incubo, non è distopia, ma la realtà costruita nelle aule di tribunale, da chi dichiaratamente ci odia, quella che ci ha portato alla penalizzazione di -15 punti e che presto ce ne toglierà altri, per la manovra stipendi. Nessun dubbio su questo, la strada è già stata tracciata.
 
In campo europeo, poi, nemmeno a parlarne. Ceferin non avrà pace finché non vedrà il cadavere di Madama scorrere inerme lungo il fiume. Cerca vendetta e nient’altro; a lui del futuro del calcio europeo e mondiale poco interessa. Volete le prove? Andate a rivedere l’imboscata tesa alla Juventus Primavera in Youth League: un’eliminazione che era già scritta, il regista è stato il direttore di gara.
 
Ma non c’è motivo per essere tristi, nessuna disperazione. Ieri un raggio di luce, a farsi spazio tra nubi nere e cariche di tempesta: la Superlega batte un colpo, è viva e lotta insieme a noi. Anzi, più viva che mai, sicuramente più dello strampalato inizio. E allora, cara Juventus: fai i bagagli, lascia il calcio italiano e l’Uefa a rimestare nella melma. Ci aspetta la Superlega, alle spalle ci lasciamo anni di bugie e insulti. Di noi, a loro, rimarrà il ricordo dei 9 anni di vittorie e quello, vuoi o non vuoi, non lo puoi cancellare.