Come ha spiegato infatti a Tuttosport il prof. Tencone, che in passato ha pure lavorato per la Juventus, ci sono centinaia di atleti che proseguono normalmente la loro attività sportiva anche con delle calcificazioni, che sono conseguenza di infortuni comuni e poco gravi come le contusioni muscolari (Arthur aveva saltato la trasferta di Parma a dicembre per una contusione alla coscia destra) e che normalmente non provocano grossi fastidi. Sfortuna vuole però che al centrocampista brasiliano la calcificazione si sia formata in un punto "atipico", ossia la membrana tra tibia e perone, dove fa molto più male che negli altri casi.
Adesso Arthur, come spiega oggi il Corriere Torino, si trova davanti un bivio: star fuori 15 giorni, valutare gli effetti delle terapie conservative a cui è sottoposto e stringere i denti convivendo con la calcificazione, con le incognite legate alla soglia di dolore che gli si potrà eventualmente ripresentare alla gamba; oppure sottoporsi a un intervento chirurgico, che gli darebbe sì la certezza di rimuovere il problema, ma anche quella di rimanere lontano dai campi per molto più di due settimane. E con la fase calda della stagione alle porte, ci penserà molto più di due volte.