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Rivoluzioni sbagliate, mercato altalenante, troppi errori di tutti. La Juventus che non va, che stenta in questo avvio come spesso ha fatto nelle ultime stagioni, si porta dietro problemi lontani tre anni. Massimiliano Allegri può lavorare per cambiare le cose, ma serve un tempo che non c'è, che stringe. Deve tornare a vincere, già da domani, e poi di nuovo con il Milan, per iniziare la risalita. La ristrutturazione è ancora all'inizio, ma i lavori devono accelerare. La Juve ha cambiato forma tante volte nelle ultime tre stagioni, toccando spesso concetti di cui non si trova traccia nella Juve 2021-22, perché ora è necessaria una nuova squadra.

L'obiettivo è ritrovare la mentalità vincente, tenere alta l’attenzione per 90 minuti, sigillare la difesa e limitare i troppi errori di questa squadra, anche dello stesso Allegri, in un clima ora un po' più teso. Allegri ha l'esperienza e la fiducia per risalire, sistemando tutto, ma il cambiamento è troppo complesso per compiersi in due settimane.

Il caos di queste ore - scrive Gazzetta - nasce da lontano, da scelte di mercato sbagliate che hanno portato un vortice di acquisti e cessioni: una ventina di calciatori arrivati a Torino in tre estati, come una nuova squadra trasferita alla Continassa. Della vecchia Juve di Allegri non è rimasta traccia, per nomi e spirito: il carattere di questa squadra perciò è tutto da costruire e le leadership da assegnare, almeno da metà campo in su. Ci si aspetta molto da De Ligt, ma anche da altri costantemente confusi come Szczesny, Rabiot e Alex Sandro. Allegri ha le idee chiare almeno sul gioco: deve ritrovare solidità difensiva per poi ripartire con i suoi giocatori di qualità a campo aperto, anche a costo di difendersi tanto e difendersi bassi. Con qualche dubbio dall'esterno per l'approccio e per giocatori come Dybala e Locatelli, ma soprattutto con tanti da ritrovare... a partire dal Malmö. Prima questo, poi le caratteristiche.