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Con Andrea Pirlo è cambiato tutto. Il metodo del nuovo allenatore è stato percepito come molto diverso da quello di Maurizio Sarri, suo predecessore e molto apprezzato. Come racconta Tuttosport: "Essere stato ammirato dai giocatori ai quali si impartiscono ordini e istruzioni li bendispone a lasciarsi guidare. Tutto ciò può però essere soltanto una patina dorata: bella, capace di suscitare approvazione al primo sguardo, ma facilissima da grattare via. E i calciatori grattano in fretta, se si accorgono che sotto quella patina non c’è un valido presente da allenatore. L’Andrea Pirlo calciatore dai giocatori della Juventus è stato ammirato come compagno, come avversario o come modello da imitare - almeno nei risultati per chi faceva ruoli diversi - e di sicuro questo gli ha agevolato i primi passi. Se quei giocatori però li ha conquistati, lo ha fatto come allenatore: grazie a un’idea di calcio che la squadra magari fatica ancora a esprimere con continuità, ma condivide e persegue, e grazie anche alla sua capacità di rapportarsi con loro. Una capacità che si fonda sul dialogo, costante e quotidiano. E franco, anche quando si tratta di comunicare cose spiacevoli".