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Vincere nettamente, con risultato largo – come successo ieri sera alla Juventus -, manda un messaggio alle avversarie, permette alla squadra di stare tranquilla, all’ambiente di rilassarsi il giusto, di gonfiare l’entusiasmo. Oltre a tutto questo, però, fa sì che l’allenatore possa usare l’ultima parte di gioco per sperimentare o lanciare i giovani, concedendo loro preziosi minuti in campo. Allo stesso tempo, permette di capire, intuire, quelle che sono le gerarchie nella testa di Massimiliano Allegri.
 
Dal match contro il Sassuolo una cosa appare certa: Fabio Miretti è il primo nel tris di centrocampo formato ancora da Fagioli e Rovella. Il tecnico ha già dimostrato di stimare il centrocampista classe 2003 e il suo ingresso in campo, al posto di Di Maria infortunato, è un segnale chiaro in questo senso. Questa scelta sorprende fino ad un certo punto perché, come detto, c’è molta stima nell’ambiente nei confronti di Miretti, stima ripagata dalle prestazioni. Un po’ più a sorpresa l’ingresso in campo di Rovella che, invece, sembra ormai destinato al passaggio in prestito al Monza. Fino all’arrivo di Paredes, però, il ruolo di play rimane senza interprete e Rovella sa interpretare alla perfezione quei compiti, anche per questo la scelta è ricaduta su di lui. Rispetto al precampionato, con le amichevoli giocate spesso da titolare, invece, sembra aver fatto un passo indietro Nicolò Fagioli. Giorni fa era dato nella formazione titolare, ieri sera nemmeno un minuto per lui. Attenzione, però, perché se il rinnovo è arrivato vuol dire che c’è fiducia nelle sue qualità: il campionato è lungo, avrà spazio per dimostrare di essere da Juve.