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Reset. Ripartire. E cambiare passo. La Juventus deve ritrovare innanzitutto il suo Pogba. Anzi: il suo Paul, quel ragazzo che sognava la grande impresa e che sì, poi è diventato grande, fino a spiccare il volo. "Paul è a disposizione, non è che per un ritardo lo teniamo sempre in punizione", ha raccontato il mister in conferenza stampa. E oggi potrebbe ritrovarlo in campo, anche se non dal primo minuto. 

DOPO L'ERRORE - Era arrivato in ritardo al ritiro: non c'era altra strada se non quella della punizione. Da qui però Pogba può iniziare davvero la sua stagione, anche se naturalmente è in parte compromessa. Una stagione appena segnata in positivo da qualche lampo mostrato nei 35 minuti giocati tra Torino e Roma, ma anche in negativo dalla scelta di non operarsi subito quando a fine luglio si lesionò il menisco esterno del ginocchio destro. Dopo l'apparizione di Di Maria, tocca anche al Polpo rivelarsi in qualche modo. E con altro mood. Ricordate il controllo sul rinvio di Szczesny stoppato alla perfezione, di petto? Era il derby ed era qualche settimana fa. Poi c'è stato l'errore. Quindi il reset. Ora riparta.

IL FUTURO - Ripartire anche per ridisegnare il futuro. Pogba ha un contratto fino al 2026, ricco e comunque complicato da sostenere, soprattutto se i bianconeri non dovessero partecipare alla prossima Champions League. La speranza, alla Continassa, è che naturalmente non si arrivi a fare a meno né della massima competizione né di Paul. Che al momento è intoccabile, anche per la difficoltà di collocazione all'interno del mercato. La priorità in questo momento è ritrovare il calciatore, poi valutare il domani a seconda del futuro che sarà prospettato alla Juve. Juve che resta nel cuore di Pogba: su questo non ci sono dubbi.