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Spalle al muro Massimiliano Allegri ha spesso saputo tirare fuori il meglio di sé e della sua Juve, anche in Champions. Sì, perché nelle esperienze passate, il tecnico bianconero ha sempre fatto vivere ai suoi e ai tifosi almeno una notte speciale, anche inaspettata, nel momento più importante. Ecco, martedì, a Lisbona contro il Benfica, alla Juve servirà un’impresa per sopravvivere: deve vincere, non può fare altro, per evitare l'eliminazione, qualcosa che Max non ha mai conosciuto nella fase a gironi, nemmeno ai tempi del Milan. Ma serve un vero e proprio miracolo per passare, visti i 5 punti di distacco dal Benfica secondo. E le statistiche che raccontano come solo cinque squadre, nella storia della Champions, siano riuscite a qualificarsi agli ottavi dopo aver racimolato appena 3 punti nelle prime quattro gare del girone e altre quattro abbiano addirittura fatto peggio, tra cui l’Atalanta nel 2019-20, che chiuse a quota 7 con due vittorie nelle ultime due. La Juve dovrà fare 9 punti per provare a passare, quindi può solo vincere, sia con il Benfica al Da Luz, sia con il Psg allo Stadium, sperando che almeno una delle due non vinca con il Maccabi Haifa.

CHE NOTTI - Allegri prepara la gara con lo spirito che ha segnato le sue migliori serate di gala in Champions. Dal 2014-15, con la semifinale vinta contro il Real Madrid allo Stadium (2-1), a City e Bayern nel 2015-16 con quel ritorno in emergenza a Monaco di Baviera che entrò di diritto tra le partite meglio giocate in Europa da una squadra di Allegri, nonostante l’eliminazione - spiega Gazzetta - dal 3-0 al Barcellona del 2016-17 nell’andata dei quarti di finale al 3-1 al Bernabeu del 2017-18, fino al famosissimo 3-0 del 2018-19 contro l'Atletico Madrid nella notte del Re, Cristiano Ronaldo. E anche nel nuovo ciclo si ricorda l’1-0 con gol di Federico Chiesa al Chelsea campione d’Europa, che valse il primo posto nel girone. Ora la Juve va a caccia di una nuova impresa e... di un'Allegrata.