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Sul finire della passata stagione, Massimiliano Allegri adottò un profilo basso: “No, sul mercato non ci saranno rivoluzioni”. Ad oggi, a sessione ancora aperta, è evidente che i fatti raccontino altro. Tra entrate ed uscite la Juventus ha cambiato parecchio e prima del 31 agosto è facile prevedere che ci saranno ancora nuovi innesti e nuove uscite. Non abbastanza, però, perché è altrettanto evidente che la squadra bianconera abbia delle lacune che difficilmente potranno essere colmate nelle prossime settimane.
 
Ne abbiamo parlato questa mattina (QUI), la Juventus ha un problema a sinistra. Alex Sandro è lontano parente di quello ammirato nelle prime stagioni a Torino e Pellegrini non dà certezze. Sarebbe ingenuo pensare che in casa Juve il problema non sia evidente come lo è al di fuori. Ma le criticità sono altre. Udogie, Raum e tanti altri. Diversi i nomi accostati alla Juventus, segnati nella lista dei desideri della squadra di mercato della Vecchia Signora; al loro fianco, però, un asterisco: “Se dovesse partire Alex Sandro…”. L’esterno sinistro, però, non lascerà Torino fino alla scadenza naturale di un ingaggio che gli frutta 6 milioni netti a stagione. Ingaggio che, chiaramente, nessun club è disposto a corrispondergli, e quindi eccoci qua: mercato bloccato.
 
Alex Sandro è solo un esempio. Nel periodo pre covid, quando a guidare l’area calcio della Juventus era Fabio Paratici, tra acquisti a parametro zero e rinnovi la Juventus ha appesantito il budget destinato agli ingaggi dei calciatori e molti di questi non hanno dato il rendimento che ci si sarebbe aspettati.
 
È sotto gli occhi di tutti: l’operazione Arthur-Pjanic è stata un fallimento. Oggi, il brasiliano vorrebbe lasciare Torino e la Juventus sarebbe felice di liberarsi del suo pesante ingaggio. Impresa ardua, proprio per il peso a bilancio del brasiliano. C’è l’interesse del Valencia, che raccontiamo da giorni, così come da giorni raccontiamo quale sia il nodo che blocca la trattativa: “Arthur? È un giocatore con un ingaggio proibitivo – ha risposto Gattuso -. In questo momento non abbiamo possibilità economiche per acquistare questo tipo di calciatori”. Gli esempi strettamente legati all’attualità non finiscono qui: Rugani percepisce 3.5 milioni di euro a stagione, per questo le squadre che si approcciano alla Juventus chiedono che i bianconeri paghino parte dello stipendio. Per gli stessi motivi, difficile che esca Rabiot che guadagna 7 milioni. Ancora, sempre per gli stessi motivi, non fu possibile cedere Szczesny – 6.5 milioni a stagione -, per acquistare a parametro zero Donnarumma.  Situazioni che rallentano, quando non bloccano, il mercato: errori che si pagano.
 
In questo senso, il 2023 potrebbe essere un anno decisivo. Quest’estate la Juventus ha già dimostrato di non avere paura di perdere i calciatori a zero, i casi Bernardeschi e Dybala lo dimostrano. La prossima estate scadranno i contratti di Alex Sandro e Rabiot, due slot che si libereranno e che potrebbero dare il via alla seconda fase della rivoluzione della rosa a disposizione di Massimiliano Allegri.