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Per settimane l'abbiamo scritto e constatato: questo nono scudetto consecutivo è stato il più difficile, o quantomeno il meno convincente. Troppe contraddizioni nel gioco e nelle performance della Juventus, tra sarrismo quasi mai visto e difesa pericolante. Ad ogni modo, il titolo è arrivato con due giornate d'anticipo e si è potuto tirare un sospiro di sollievo... ma magari! Dopo la faticosa "conquista dell'aritmetica" le ultime due giornate sono state una mini-agonia, una doppia sconfitta contro Cagliari e Roma che ha completato il quadro di una classifica finale "impietosa" (virgolette d'obbligo, si è pur sempre campioni d'Italia): appena un punto di vantaggio sull'Inter seconda (che invece le sue ultime due gare di campionato, contro Napoli e Atalanta, le ha vinte) subendo sia più reti che segnandone di meno della squadra di Antonio Conte.

PROPRIO COSÌ - L'Inter seconda a -1 è miglior difesa (36 gol subiti, contro i 43 della Juve) e precede la Juve come attacco: 81 gol fatti, contro i 76 della Juve (inarrivabili i 98 dell'Atalanta), i 79 della Lazio e i 77 della Roma... insomma, la Juve è il quinto attacco del campionato. Certo, tradizionalmente i bianconeri non sono habitué del miglior attacco. Ma della miglior difesa, fondamentale se vuoi consolidarti come trionfatrice della Serie A, sì. E oltre a questo, nei nove campionati vinti di fila la Juventus non ha mai chiuso con appena un punto di vantaggio sulla seconda. Alla peggio con 4, ma mai con uno, nemmeno nel testa a testa della prima Juve di Conte col Milan di Allegri.

BENE MA NON BENISSIMO - Ecco, se la traballante Juve post lockdown poteva suscitare impressioni poco positive, questi spiccioli ma significativi dati numerici fotografano pienamente la poco incoraggiante situazione. Soprattutto perché la fase clou di questa assurda (per mille motivi soprattutto extra-tecnici) annata 2019-2020 non ce la siamo messa alle spalle ma inizia venerdì contro il Lione. Un agosto che vale tutta una stagione.