Sì, perchè questa spiacevole avventura parte da lontano, dal 2 settembre 2017. L'Italia va a Madrid con ambizioni e sogni, ma esce con le ossa rotte: 3-0 con la Spagna, Isco sempre protagonista, e tutti a casa. Analogie? Sì, molte. Crollo psicologico, l'impressione di una battaglia al di sopra delle proprie possibilità e di giocatori che, dopo il 2-0, sono definitivamente spariti, arresi. Il primo episodio, che fa il pari con questo e che porta con sè tutti quei fantasmi. Qui, però, c'è ancora una gara di ritorno, quella in cui riscattare la faccia, facendo fare un balzello a tutto il nostro calcio. Lì, invece, l'Italia segnò la propria uscita mentale dal Mondiale: il peggior fallimento.
Ma di chi sono le colpe? Quelle legate all'Italia sono già state assegnate tempo fa ed è inutile ritornarci, quelle delle Juventus sono invece tema quasi nuovo, vista l'intera giornata e la serata di ieri in cui se n'è parlato. Tralasciando le ovvie, è interessante spostare un po' il tiro, ritornando su tutto il calcio di Serie A. Ieri sera non è crollata solo la Juve, è crollato il nostro campionato: la dominatrice indiscussa degli ultimi 7 anni, la più forte in Italia, perde 3-0 e viene quasi eliminata con 90' d'anticipo e viene da pensare come si sarebbero comportate tutte le altre. Tanta abitudine nel dominare, poca nel giocare partite così, nonostante l'esperienza storica e degli ultimi anni... perchè? Milan, Inter, Napoli, Roma e Lazio: le prime della classe, lontane anni luce dall'Europa, persino poco probanti. La Juve e l'Italia, perciò, possono solo bussare, prendendo spesso porte in faccia.
Nella nostra gallery tutti i risultati di quest'anno tra Spagna e Italia.
