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Uscire dalla Borsa? E' una pratica possibile? La voci sui progetti di delisting della Juve si sono fatte insistenti e le domande sono molte. Un progetto sensato, ma molto difficile nella pratica. "La borsa non si addice alle società di calcio: lo dice la logica e lo conferma la storia perché in Serie A la quotazione non ha avuto fortuna. Lazio, Roma e Juve la intrapresero in epoche lontane ma le prestazioni sono state disastrose seppure con diverse, altalenanti vicende e la Roma ha completato da poco un faticoso delisting", sottolinea il Corriere dello Sport.
 
DELISTING - Il motivo? "Il business calcistico è troppo incerto per il mercato finanziario che vuole stabilità e prevedibilità dei risultati per formare prezzi ancorati al valore. Prosegue il Corriere: "Prendiamo la Juve: dalla quotazione (2001) ha raccolto dagli azionisti quasi un miliardo in 4 aumenti di capitale: quasi mai per finanziare la crescita, spesso a copertura di perdite. Il valore di mercato è cresciuto, poi si è ridimensionato per azzerarsi (quasi) nel 2007 e nel 2011 fino a toccare, nel 2019, la quota stellare di 1,7 miliardi. Dal Covid è iniziata una discesa agli attuali 700 milioni". Il delisting avrebbe senso perché la Juve non avrebbe i lacci imposti dalla quotazione, ma gli azionisti sono tifosi e "molti si sentono onorati di partecipare all’assemblea con la hostess che consegna cartellina e biro con logo del club e rivolgere domande al presidente, spesso scollegate da aspetti societari o finanziari. Perciò delistare la Juve sarà difficile". Senza considerare i costi.

COSTI - "Oggi - chiosa il giornale - un delisting costerebbe a Exor almeno 300 milioni: a prezzi correnti il flottante da ricomprare ne vale circa 230 e un’OPA (offerta pubblica di acquisto) normalmente richiede un premio del 20-25% rispetto ai prezzi di mercato. Nel caso di un club spesso neppure basta, perché i tifosi non vogliono privarsi delle azioni e si deve supplire con incentivi per tifosi: gadget, scontistica, esperienze allo stadio o al campo di allenamento, maglie autografate". Così la soluzione, per la Juve, sarebbe giusta ma tremendamente difficile.