commenta
La Juventus è ripartita dai punti di forza della scorsa stagione: leggasi, al primo posto, quel sorprendente 4-2-3-1 che ha permesso ai bianconeri di conquistare il terzo double consecutivo ed arrivare ad un palmo dalla Champions League. Marotta e Paratici hanno vissuto un’estate di mercato all’insegna di una certezza, quella del modulo, che li ha portati a regalare a Max Allegri diversi profili utili per il suo credo tattico: in questa direzione sono andati gli acquisti di Douglas Costa e Bernardeschi, ma anche quell’Howedes che - con la partenza di Bonucci e Dani Alves - è in grado di ricoprire praticamente ogni ruolo nella difesa a quattro. Eppure il fantasma di una nuova rivoluzione è già alle porte.

NUOVO MODULO - Nell’amichevole di ieri contro il Chieri, Allegri ha sperimentato un nuovo 4-3-2-1 con Douglas Costa e Bernardeschi alle spalle di Higuain (ve lo abbiamo raccontato qui). Le prime prove del cosiddetto Albero di Natale hanno dato al tecnico le risposte sperate: 5-0 e un Pipita ispirato dai continui inneschi forniti dalla trequarti. Una porzione di campo in cui la Juve, finalmente ha una discreta abbondanza di pedine. E un semplice esperimento tattico di fine estate potrebbe presto rivelarsi una nuova chiave per la stagione.

PERCHÈ SÌ - Il primo vantaggio di un eventuale 4-3-2-1 è dato, appunto, dalle molte alternative a disposizione di Allegri: Dybala, Douglas Costa, Bernardeschi e Pjaca (una volta recuperato) sono tutti profili in grado di coprire la zona dietro il centravanti. Ma i benefici arriverebbero anche per le punte vere e proprie, con Mandzukic di ritorno nel ruolo ricoperto all’inizio della scorsa stagione, quello di vice-Higuain. Un’alternativa di lusso ad un numero 9 che, semplicemente, non può giocarle tutte. E a quel punto potrebbe essere lo stesso Dybala a vedersi avanzato nella posizione di centravanti, in un tridente “leggero” utile ad aprire determinate difese. Vincere in Europa con l’Albero di Natale? L’esempio più noto e recente viene dal Milan di Carlo Ancelotti, che con Seedorf e Kakà alle spalle di Inzaghi portò a casa due Champions League.

PERCHÈ NO - Le magagne di un nuovo cambio di modulo? Innanzitutto, ed è il riflesso di quanto visto prima, il mercato: la campagna acquisti della Juve non ha fornito innesti utili al passaggio indiscriminato verso una mediana a tre. Anche se l’amalgama tra Pjanic, Matuidi e Khedira si rivelasse vincente, nella rosa bianconera non esistono sufficienti riserve di qualità: ieri Bentancur è stato provato al posto del bosniaco, ma - condizioni fisiche di Marchisio a parte - l’unica altra mezz’ala a disposizione è Sturaro. Senza considerare che il 4-3-2-1 penalizzerebbe lo sviluppo del gioco sulle fasce, uno dei punti di forza della Juve di Allegri: vita difficile soprattutto per una freccia come Alex Sandro.

Cosa ne pensate? Il 4-3-2-1 secondo voi è la svolta tattica che serve alla Juve attuale? Commentate qui.