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Emergono nuovi dettagli dell'intervista integrale rilasciata da Maurizio Sarri sulle pagine di Vanity Fair. Dopo le dichiarazioni inerenti alla sua nostalgia per l'Italia, che hanno di fatto aperto più di uno spiraglio al suo arrivo alla Juventus, ecco un altro paio di passaggi interessanti per i colori bianconeri:

TRADITORE - "Chi è un traditore? Chi si sottrae. Chi fa prevalere l’obiettivo individuale sull’obiettivo collettivo. Perciò a me delle maglie piace la metà davanti, dove c’è lo stemma della società. Dietro c’è il nome del giocatore: quel lato mi interessa meno. Baciare la maglia? Perché privarsi di un atto d’amore in previsione di quello che succederà forse fra dieci anni? A Milano molti giocatori sono passati da qua a là. Sarebbe meglio non farlo in modo diretto, ma nel corso di una carriera può succedere".

SARRISMO - "È un modo di giocare a calcio e basta. Sette anni fa avevo altre idee, magari in futuro le cambierò di nuovo. Nasce dagli schiaffi presi, dalla ricerca di soluzioni per ogni difficoltà. L’evoluzione è figlia delle sconfitte. Non solo nel calcio. Io dopo una vittoria non so gioire. Chi vince, resta fermo nelle sue convinzioni. Una sconfitta mi segna dentro più a lungo, mi rende critico, mi sposta un passo avanti".

QUI LA PRIMA PARTE DELL'INTERVISTA.