(1) L’atteggiamento. Si è vista troppo superficialità: nell’azione dell’1-1 di Borini hanno sbagliato due tocchi Bentancur e Pjanic. Quei regali, si pagano.
(2) La difesa. Bonucci è stato battuto due volte da Kumbulla nel gioco aereo, il Var lo ha salvato nella prima occasione (gol annullato per un fuorigioco di...spalla del veronese) e condannato nella seconda (rigore fischiato). Ma tutto il sistema difensivo non va bene.
(3) Il ritmo. A 18 giorni dalla Champions, il Verona ha sovrastato la Juve sul piano della velocità e dell’intensità, come fosse una squadra da Premier League. Ecco, in Europa si gioca al ritmo del Verona e con maggiore qualità, questo deve essere chiaro.
AVVIO SOLO VERONA - Per mezz’ora, la Juve è stata centrata da una pioggia di meteoriti. I veronesi arrivano da tutte le parti, a un ritmo pazzesco. La squadra di Juric è rimasta su quel livello, con quello spirito, fino al 30', e poi ha ripreso nel secondo tempo, quando doveva rimontare, quando forse non ha avuto la stessa continuità. Questo, nonostante il calendario che, col recupero di mercoledì all’Olimpico, ha costretto i veronesi a giocare tre partite, contro Milan, Lazio e Juventus, in sei giorni. Il Verona ha preso al collo i bianconeri e li ha mollati dopo mezz’ora, quando sul cruscotto si è accesa la spia della riserva. Pressing altissimo e totale, sugli esterni e al centro. Gioca sempre così, ma stavolta c’era tutto lo stadio a spingerlo (record storico d’incasso per l’Hellas). Cuadrado e Alex Sandro non riuscivano a mettere il naso nella metà campo avversaria perché subivano la pressione di Zaccagni e Lazovic (sul colombiano) e di Faraoni e Borini (sul brasiliano). La stessa difficoltà frenava Pjanic (appena 24 palloni toccati nel primo tempo) marcato da Pessina.
POI, IL MOSTRO - Nel secondo tempo la Juve è partita meglio, con più coraggio. Ha cominciato a giocare nella metà campo del Verona che però aveva fatto il rifornimento negli spogliatoi. Ronaldo, che aveva acceso gli special nel finale del primo tempo (un palo e altre due buone occasioni dopo la traversa di Douglas Costa) ha segnato un gol mostruoso: palla al piede per 50 metri, ha puntato Rrahmani, l’ha saltato e piazzato il pallone a fil di palo.
I CAMBI DI JURIC - Ma il Verona non ci stava. Ha ripreso a giocare a ritmi elevati e costretto Bentancur e Pjanic a commettere un errore ciascuno nell’azione del pareggio di Borini. Juric aveva inserito Pazzini qualche minuto prima e quando Bonucci, per anticipare Kumbulla, ha deviato la palla con la mano, sul dischetto è andato lui, il Pazzo, per firmare l’impresa della stagione veronese.