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Una bell'annata, il 1979. Specialmente per il calcio, quindi per Brescia. Andrea Pirlo e Roberto De Zerbi si conoscono da una vita: erano due talenti del centrocampo, poi hanno intrapreso strade diverse. Non hanno mai giocato contro, neanche nelle giovanili. Una volta sola, come racconta Gazzetta, De Zerbi finì in tribuna e Andrea era in campo: il primo andò quasi subito in prestito al Milan, l'altro rimase sempre in orbita Brescia. Poi i destini s'intrecciarono, senza mai incontrarsi davvero. 

NEMICI-AMICI - Juve-Sassuolo sarà l'occasione per vedere del bel calcio, in primis. Ma anche per definire a che punto del tragitto siano entrambe le squadre. Se per Pirlo è una stagione che ha l'aria della transizione, per De Zerbi questa è un'annata partita così bene e che quindi è da non sbagliare. Ormai si conoscono bene, i due. Ad esempio, il tecnico juventino sa che troverà la profondità con relativa difficoltà; i neroverdi invece constateranno la compattezza bianconera e dovranno sfondare probabilmente per altre vie. Pirlo, del resto, si ispira proprio a De Zerbi: l'ha detto, l'ha confermato più volte. "Ho un bel rapporto con Roberto. Siamo bresciani, abbiamo la stessa età, ma lui ha già fatto un bel percorso. L’ho sentito spesso anche in estate per sapere delle cose", le parole del Maestro. A cui De Zerbi ruberebbe però volentieri un aspetto: la mentalità della Juventus. "Diversa", rispetto a tutte le altre.