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Tutta un’altra musica, bravo Maestro! Non so voi, ma dopo un anno di noia e di nulla, ieri sera sono tornato finalmente a divertirmi, ad entusiasmarmi per una partita della Juventus. Grazie Andrea. Anche per il tuo coraggio di schierare dal 1’ minuto un semidebuttante come Frabotta (aveva già esordito nell’ultima gara dello scorso torneo, ndr) e l’americanino McKennie, distintosi già nell’amichevole col Novara. Pirlo ha puntato subito sulla linea verde, e i ragazzotti hanno fatto entrambi bene.

Non è stato tutto perfetto e straordinario, sia chiaro, ma è stato bello rivedere in campo una squadra in grado di sviluppare un’idea di calcio e la Juve tornare a fare la Juve. Ovvero, ad essere dominante e sicura di sé. Soprattutto con tutti i suoi giocatori animati (nessuno escluso, da CR7 a Frabotta) da una gran voglia di giocare a calcio, di fare bene e di vincere. L’entusiasmo è tornato a circolare nello spogliatoio ed in campo, ed infatti hanno vinto, pure largo. Quando giochi bene, è difficile non riuscirci. Devi avere sfiga.

Quella, per esempio, che è stata sulla testa di Ronaldo per tutto il primo tempo con la Doria, e buona parte pure del secondo. Solo nei primi 45 minuti di partita, avrebbe dovuto sfondare la porta di Audero almeno 2 volte, non ci fossero stati la traversa e appunto la sfiga. Ero in tv a 7Gold ed ho scommesso su un suo gol nella ripresa: l’ho vinta. Cristiano la timbra sempre, alla faccia di chi non smette di considerarlo un giocatore in declino. Anche dopo le 37 reti dello scorso anno. E magari pure durante la partita di ieri, quando non riusciva a centrare la porta. “Errori così lui non li può fare” già, ma poi la mette sempre e resta un pericolo pubblico per le difese avversarie. Quindi, lunga vita al Re!

A proposito di difesa, quella bianconera ha ritrovato finalmente il suo Capitano ed è uscita dal campo col primo cleen sheet stagionale. Era importante riuscirci, dopo i 43 gol incassati nello scorso campionato, vinto lo stesso ma con una delle peggiori retroguardie del torneo. Primo tempo pressoché perfetto, con solo un tiro in diagionale concesso a Depaoli. Benino il secondo, quando Szczesny ha dovuto sfoderare un paio di interventi dei suoi (il più importante dopo una sponda fortuita sul capoccione di Bonucci).

Capitolo Aaron Ramsey, arrivato dall’Arsenal con le fanfare e spesso spernacchiato durante la scorsa stagione: ieri, in condizioni fisiche ottimale, ha finalmente mostrato cos’è capace di fare questo gallese. Lanci col compasso, assist, interdizioni, tiri. Tutto quello che avremmo voluto vedere anche la scorsa stagione e non è quasi mai capitato. Quanto è importante giocare sentendo addosso la fiducia dell’allenatore, riesci a fare anche quello che prima non riuscivi a fare. Vedi il trequartista. Oggi Ramsey sembra un giocatore ritrovato, sperando che - a proposito di sfiga - la forma fisica lo assista.

Chiudo con Kulusevski, che tanto per gradire si è presentato segnando il suo primo gol in bianconero. Ottantuno minuti di prestazione super, la sua. La maglia della Juve non sembra pesargli neanche un po’, tale e tanta è la personalità fatta vedere in campo. Ora dovrà essere bravo Pirlo a farlo coesistere con Dybala. Come si dice? Avercene di questi problemi.