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L’abitudine di scaricare il vecchio allenatore esaltando il nuovo è antica e sgradevole. Se a un calciatore non piacciono metodi e scelte del proprio tecnico, dovrebbe parlare quando questo è ancora lì, seduto in panchina, oppure tacere per sempre. In questo pessimo costume è caduto anche Ronaldo, il quale ha sottolineato i meriti di Sarri (e ci sta) contrapponendolo ad Allegri. Parole quanto meno poco eleganti, un po’ vigliacche e anche premature.

Ronaldo sostiene che la Juve, ora, attacca di più. Può darsi che abbia questa sensazione, in realtà i numeri non vanno proprio in questa direzione ma in quella contraria: rispetto all’ottava giornata della scorsa stagione, i bianconeri oggi hanno non solo due punti in meno (24 a 22) ma anche tre gol all'attivo in meno (18 a 15). La filosofia di calcio di Sarri è ovviamente differente rispetto a quella di Allegri, ma francamente finora non è che questa diversità sia emersa in modo così netto. In alcune partite la Juve ha esercitato un maggiore possesso palla, però i calciatori sono gli stessi di un anno fa (a parte De Ligt, che gioca per l’infortunio di Chiellini, e Higuain); di sicuro sono identici a centrocampo, là dove si determina l’anima di una squadra.

Sarri può far meglio di Allegri nel gioco, offrendoci un calcio spettacolare, e anche nei risultati, se riuscirà finalmente a vincere la Champions, ma rischia pure di fare peggio, benché all’organico di un anno fa siano stati aggiunti De Ligt, Higuain, Rabiot e Ramsey. Per questo ci saremmo aspettati un po’ più di rispetto da parte di Ronaldo. Se la Juve nella scorsa stagione ha avuto paura contro l’Ajax, come lui fece notare sul campo con un gesto diventato famoso, non bisogna dimenticare che Allegri ha dato alla Juve cinque scudetti e due finali di Champions. Sarri non ancora.

@steagresti

Ronaldo e Cancelo, che bordate ad Allegri: esaltano Sarri e Guardiola per colpire Max