commenta
L’ottava stagione della Juventus sotto la presidenza di Andrea Agnelli si è conclusa con il settimo Scudetto consecutivo e la quarta Coppa Italia. Le vittorie sportive, come al solito, vanno a braccetto con quelle economiche: per il risultato di bilancio dell’esercizio in corso servirà ancora tempo (i conti saranno approvati in autunno) ma è comunque possibile fare già una stima.

BILANCIO IN ROSSO - Come si legge nell’analisi di Calcio&Finanza, il 3-1 contro il Real Madrid ha lasciato un lungo strascico di polemiche, ma dal punto di vista extra-calcistico la Juve si trova soprattutto a pagare anche a bilancio l’effetto legato all’eliminazione ai quarti di finale di Champions. Se aggiungiamo l’exploit europeo della Roma, i ricavi legati ai proventi tv delle competizioni UEFA saranno inferiori rispetto a quelli della stagione 2016-2017. Così come saranno inferiori, rispetto a quelle della passata stagione, le plusvalenze relative alle cessioni dei calciatori, “drogate” nel 2016-2017 dalla cessione di Paul Pogba al Manchester United. Sempre secondo le stime di Calcio&Finanza, a meno che non emergano poste straordinarie di segno positivo di qui al 30 giugno, l’esercizio 2017-2018 dovrebbe pertanto chiudersi con un rosso vicino ai 30 milioni di euro. Una cifra che andrà comunque ridotta nell’ambito del Fair Play Finanziario, togliendo quelle voci non comprese ai fini del calcolo della break-even rule (es. sopravvenienze/accantonamenti e svalutazioni non di diritti pluriennali, o più in generale tutte quelle voci di ricavo/costo non legate direttamente all’attività caratteristica).

RICAVI - La Juve dovrebbe vedere l’aumento di alcune voci di ricavo, come quelle da stadio (+13%), principalmente per effetto di maggiori introiti legati agli abbonamenti e alla vendita di biglietti per le gare di Serie A. In particolare, gli abbonamenti dovrebbero passare da 18,7 a 21,4 milioni (+14%). I ricavi da stadio derivanti dalla Champions League dovrebbero essere pari a 13 milioni di euro, mentre le finali di Coppa Italia e Supercoppa Italiana dovrebbero portare nelle casse bianconere circa 2,3 milioni di euro, cui si aggiungono gli incassi per le tre gare di Tim Cup disputate all’Allianz Stadium. In aumento anche i ricavi legati a “sponsor e pubblicità” e “vendita prodotti e licenze”. I primi sono cresciuti principalmente per l’ingresso di nuovi partner commerciali (es. Cygames), mentre i secondi in virtù di uno sviluppo dei punti vendita a brand Juventus. L’effetto positivo in questo caso sarà però bilanciato da un aumento dei costi associati ai “prodotti destinati alla vendita”. Rispetto allo scorso anno sono anche visti in aumento gli “altri ricavi”, principalmente per effetti legati a “proventi iniziative commerciali” (+20%) e “proventi attività no-match day” (+27%). In totale, i ricavi dovrebbero attestarsi ad una cifra di poco inferiore ai 540 milioni di euro.

COSTI - La voce di costo più importante è quella legata al personale tesserato. Rispetto allo scorso esercizio è stimato in aumento del 19%, principalmente per l’acquisto di calciatori dall’ingaggio pesante (Douglas Costa, Matuidi, Höwedes) e il rinnovo di calciatori con stipendio aumentato (Dybala). Altra voce di costo pesante è quella legata ai “servizi”, previsti in aumento di circa il 28%. In termini assoluti dovrebbero crescere di circa 19 milioni di euro. Sulla base di questi numeri, conclude Calcio&Finanza, è lecito attendersi un Ebit (risultato operativo) negativo per circa 9 milioni di euro. Dal 2013-2014 ad oggi sarebbe il primo caso di risultato operativo negativo in casa bianconera. In quello stesso esercizio fu contabilizzato l’ultimo risultato netto negativo (-6,6 milioni). Quest’anno, considerando anche il risultato della gestione finanziaria (stimato negativo per circa 7,3 milioni) e le tasse (stimate in 12,6 milioni) la perdita netta potrebbe aggirarsi attorno ai 30 milioni di euro.