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E all'improvviso è come se fosse il 2 giugno. Nel senso che il rullo compressore Ajax ha accorciato di cinquanta giorni circa la stagione della Juve. Anche per questo Max Allegri e Andrea Agnelli hanno deciso di alzare il velo sul futuro della panchina bianconera: “Ho detto due giorni fa al presidente che sarei rimasto”. Punto, di seguito. In fondo già oggi è come se fosse il 2 giugno: la Juve sa di aver vinto lo Scudetto, la Juve sa di non aver compiuto un solo passo in avanti rispetto alla passata stagione in Champions. Competizione che ha salutato meritatamente contro l'Ajax e non contro il Real Madrid con il pieno di rimpianti, con Cristiano Ronaldo in squadra e non come avversario. Perché già oggi, Allegri ha avuto tutto per capire se voler continuare oppure ritenere concluso il suo ciclo alla Juventus, anche senza Champions League. Anzi, lo aveva un paio di giorni fa, magari avendo già capito di aver bisogno di almeno un altro tentativo per poter arrivare alla coppa dalle grandi orecchie, vedendo la sua Juve ormai a pezzi in questa stagione ma con ancora tanto da dire in futuro. 

DECIDEVA LUI – Andrea Agnelli a caldo ci aveva messo subito la faccia. E tra i tanti messaggi lanciati aveva anche ribadito un concetto: cioè, che sarebbe andato avanti con Allegri. “A parte Ronaldo, la squadra in campo era molto giovane. C'è un progetto. Con Allegri in panchina? Certo, come avevamo già detto un mese e mezzo fa, a fine stagione ci troveremo per ridiscutere il contratto”, ha dichiarato il presidente. Un mese e mezzo fa, infatti, il dopo Allegri era svanito sotto un'offerta tripla da parte di Florentino Perez: c'era Zinedine Zidane nei piani di Agnelli e della Juve, il Real poi ha presentato la più classica delle proposte che non si potevano rifiutare. E Zizou, infatti, l'ha accettata. Senza Zidane e senza poter arrivare a un allenatore di stesso spessore e palmares (come Pep Guardiola), allora la Juve non avrebbe più potuto e voluto mandare via Allegri. Diverso sarebbe ovviamente se fosse stato il tecnico bianconero ad andarsene. Fatta chiarezza e incassata la revisionata fiducia da parte della società, Allegri si è preso tempo per decidere. Aspettando di vedere come sarebbe andata a finire la stagione. Il finale è arrivato in clamoroso anticipo, per meriti in Italia e demeriti in Europa. Ed ora è già arrivata anche la decisione: Allegri resta. A meno che, a freddo, l'amarezza non prenda il sopravvento sulla voglia di riscatto: ma quella semmai sarà già un'altra storia.