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Giorni di fuoco per la Juventus. Oggi, 29 novembre, è partito l'aumento di capitale da 400 milioni di euro: l'operazione si concluderà il 16 dicembre. Saranno però due settimane tormentate, visto che il titolo sta risentendo dell'inchiesta sulle plusvalenze, ma anche delle difficoltà della squadra sul campo.

RICAPITALIZZAZIONE: COME FUNZIONA - Come spiegato da Radiocor, "le nuove azioni saranno offerte al prezzo di 0,334 euro ciascuna, nel rapporto di 9 nuovi titoli ogni 10 già posseduti". Di fatto, un'opportunità rivolta ai vecchi azionisti. Queste condizioni sono state approvate dal cda una settimana fa, con Exor - socio di maggioranza che fa capo a John Elkann - che si era già impegnata a sottoscrivere la sua quota: circa il 63,8% del totale, 255 milioni di euro. Di cui 75 milioni di euro già versati a fine agosto. Si tratta della seconda ricapitalizzazione della Juventus in due anni, dato che nel dicembre 2019 l'aumento era stato di 300 milioni di euro.

IL CASO PLUSVALENZE - Ma proprio nel primo giorno dell'aumento di capitale a pesare è l'inchiesta relativa alle plusvalenze, portata avanti dalla procura di Torino, secondo la quale ci sarebbero operazioni per 282 milioni di euro in tre anni 'connotate da valori fraudolentemente maggiorati'. In corso, anche accertamenti sui rapporti tra la Juventus e Ronaldo. Insomma, tanti aspetti che hanno portato a un deprezzamento notevole.

QUANTO HA PERSO IL TITOLO - Come riportato dall'Ansa, la Juventus non ha fatto il prezzo in Borsa a Milano e ha segnato un calo teorico dell’8,8%, dopo la netta flessione di venerdì (aveva chiuso cedendo il 6,6% a 0,5745 euro, prima che la notizia dell'inchiesta diventasse di dominio pubblico). In seguito, la Juve è  entrata negli scambi cedendo il 4,6% a 0,4394 euro per azione, con un minimo messo a segno a 0,4298 euro.