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Che ormai fosse sul viale del tramonto lo si era capito da un po', ma la sua prestazione di ieri contro la Sampdoria ha lasciato davvero un sapore amaro. Quanta fatica nella serata di Leonardo Bonucci... Il capitano della Juve è tornato in campo da titolare per la prima volta dal novembre scorso, riuscendo però a rimanere sul terreno di gioco solo un tempo: 45 minuti di corse (molte a vuoto), errori (tanti, soprattutto in fase di costruzione) e mani sui fianchi, sintomo che la condizione fisica è ben lontana dall'essere quella di una volta.

Con lui sul terreno di gioco i bianconeri hanno subito due gol in 72 secondi, rischiando di vanificare la doppietta firmata da Gleison Bremer e Adrien Rabiot che sembrava poter essere il preludio di una serata tranquilla, con pochi affanni, l'ideale in vista di un impegno importante come quello di Europa League contro il Friburgo. Non è stato così, perché la notte dell'Allianz Stadium - pur a lieto fine - si è rivelata più complessa del previsto. E Bonucci, come dicevamo, non ha fatto nulla per metterla in discesa, anzi: immobile in area sul gol di Tommaso Augello, non ha potuto fare niente nemmeno per evitare quello di Filip Djuricic, mostrandosi appunto in evidente difficoltà soprattutto sul piano fisico. 

La sensazione, in poche parole, è che questa squadra (o quantomeno l'undici titolare) possa iniziare a fare a meno di lui. Tante volte, del resto, si è sottolineato come la difesa tutta brasiliana avesse ormai trovato un suo equilibrio e fosse diventata una garanzia di solidità. A questo proposito, sembra quasi un'eresia ma ieri sera, nell'osservare Bonucci, qualcuno potrebbe aver persino rimpianto Alex Sandro, o almeno la sua versione delle ultime settimane. Sì, di recente con lui in campo era davvero tutta un'altra storia: quando tornerà dall'infermeria, del "numero 19" potrebbe non esserci più bisogno, almeno per un po'.