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Guardate! La sconfitta col Monza è una buona occasione per pensare a una rivoluzione in casa Juve. Non subito, non ora. Adesso va tenuta la barra dritta per limitare i danni: addio Champions, addio campionato, ma provare almeno a finire quarti. 
 
Le analogie con Blanc, Cobolli Gigli, Ferrara, Del Neri ci sono tutte. Come si chiuse quella stagione va chiusa questa. Grazie a Andrea Agnelli, a Allegri e anche a chi non c’è più: Marotta, Conte ( per non dimenticare), ma arrivederci. 
 
Nuovo presidente, nuovo amministratore delegato, nuovo ds, nuovo allenatore. La partita col Monza ha certificato che la Juve è malata. Altro che Psg o Benfica. Dopo una “ sontuosa “ campagna acquisti i campioni si sono rivelati bolliti o rotti (Di Maria, Pogba) i bravi giocatori (Bremer) spaesati, i giovani (Gatti, Fagioli, Miretti) i meno responsabili, ma inadeguati. Avevano il migliore (Rovella) e l’hanno dato via, non sono stati capaci di migliorare Locatelli, di far giocare Kulusevski e Bentancur, oggi fra i migliori in Premier. 
 
Primari e comprimari, dal presidente usurato all’allenatore confuso, dall’amministratore ( di condominio) fuori contesto al semplice esecutore hanno fatto il loro tempo. Arrivederci e grazie