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A vedere i numeri viene quasi da dire che c'era da aspettarselo. Quello tra Paul Pogba e gli infortuni è un rapporto che non nasce certamente alla Juve, ma che ha radici nel recente passato, se è vero che nella sua esperienza di sei anni al Manchester United ha saltato ben 100 partite tonde tonde per problemi fisici: la media, come scrive La Gazzetta dello Sport, è di oltre 16 gare a stagione, con la punta massima nel 2019-20 quando rimase indisponibile per 45 match per un acciacco alla caviglia rimediato a fine agosto che si trascinò praticamente fino a giugno. Allora il francese tornò in campo stabilmente solo dopo lo stop per la pandemia, nonostante l'intervento chirurgico a gennaio 2020 che avrebbe dovuto risolvere la questione in circa un mese. Una vana illusione, un'esperienza negativa dalla quale forse quest'estate è nata l'idea di non tornare sotto i ferri per la lesione al menisco esterno, optando per la terapia conservativa.

E anche il problema alla coscia emerso ieri, proprio quando Paul sembrava finalmente iniziare a vedere la luce in fondo al tunnel, non è una novità assoluta per lui: in carriera il classe 1993 si è già dovuto fermare cinque volte per un infortunio simile, anche se con entità diverse. Lo stop più lungo a novembre di un anno fa, quando si fece male in allenamento con la sua Nazionale e rimase fuori fino a febbraio: l'auspicio, ora, è che la situazione non sia altrettanto grave.