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Filo dopo filo, lo scudetto dal petto della Juventus si sta scucendo. Il motivo è chiaro: la discontinuità sta costando carissimo ai bianconeri, che non riescono a rispondere alla fuga dell'Inter, complici le numerose partite e soprattutto le numerose assenze. Non sono aspetti secondari e l'occasione per Antonio Conte è più ghiotta che mai: quelle piccolezze "che i giovani ancora non capiscono", come sostenuto da Pirlo, alla Pinetina le hanno colte alla perfezione. 

DOPO UN ANNO - Era dal 2011-2012, cioè dall'inizio del ciclo, che nessuna Juve otteneva così pochi punti dopo 23 partite. Quella di Conte aveva 3 lunghezze in più (stesso numero di vittorie). Quella di Allegri del 2015-2016 era a quota 51 e in piena rimonta dopo un avvio davvero imbarazzante. E questa? 46 punti. Otto in meno rispetto all'era Sarri e addirittura 17 in meno rispetto all'ultima di Allegri. In queste ultime tre versioni c'è Ronaldo bomber e capocannoniere. E su di lui i tifosi oggi si mostrano preoccupati: ormai neanche il numero 7 può bastare a colmare le lacune. Non è un caso che nella mattinata di oggi continuavano a nominare i due ex allenatori degli ultimi scudetti juventini...

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