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La situazione finanziaria della Juventus sta vivendo di alti e bassi da mesi, dalla chiusura del bilancio all'assemblea dei soci sono passati messaggi chiari: le casse, al momento, non vivono la loro stagione migliore, ma con l'aumento di capitale da 300 milioni garantito in parte da Exor (John Elkann), la situazione dovrebbe ritornare alla normalità. Problemi che si incontrano, durante un percorso di crescita e di sviluppo accelerato come quello che sta mettendo in pratica la Juventus: la spallata decisiva, a conti e ambizioni, è stata sancita dall'acquisto di Cristiano Ronaldo. Un'operazione quasi fuori budget, o meglio, anomala rispetto le solite operazioni della Juventus, che ha però aperto un precedente sul quale, parole di Agnelli, si vuole replicare ogni anno. 

Così, in questa cornice di squilibrio, RMC Sport ha alzato il suo "polverone", riportando l'indagine che ha affidato alla società di consulenza finanziaria KPMG sui bilanci del club, scoprendo alcuni aspetti significativi. Il primo, senza dubbio, è stato che l'aumento dei ricavi c'è stato, ma non sufficiente a riportare il passivo in attivo. Al netto delle imposte, infatti, la Juventus avrebbe un deficit di quaranta milioni di euro, poco più del doppio dei 19,2 fatti registrare l'anno prima (cioè senza Ronaldo). Numeri che si sapevano, dall'ultima chiusura di bilancio e anche per i quali è stato necessario sia emanare il bond, prima, sia l'aumento di capitale approvato dai soci successivamente. 

Quel che potrebbe preoccupare maggiormente, però, non è tanto il buco nel bilancio, quanto il mancato rispetto - al momento - dei parametri salari/ricavi per il Fair Play Finanziario della Uefa. Infatti, il club supera di un punto percentuale il 70% invalicabile imposto dalla Uefa. Il Barcellona, per fare un confronto, si assesta al 69%, dopo aver ridisegnato negli ultimi anni il piano di rientro per gli elevati costi del personale. Insomma, la Juventus spende troppo per i propri calciatori, per il numero che ne ha in rosa e anche per alcuni contratti ingombranti che devono, comunque, fare i conti con i 31 milioni occupati dallo stipendio di Ronaldo. Su questo, però, Paratici è sempre stato chiaro, sostenendo (e si legge anche nell'ultimo bilancio chiuso al 30 giugno) come i costi da ridurre in primis siano quelli della rosa.