commenta
La Juve ha solo una strada: vincerle tutte e sperare di andare in Champions League. Tre partite in cui servono 9 punti, senza appello, per vedere se qualcuna di quelle davanti crolla o meno. La quarta per regalarsi la Coppa Italia e rendere meno amara questa stagione. A Reggio Emilia Andrea Pirlo si gioca le ultime carte, restando sempre più che in bilico in vista della prossima stagione. La batosta contro il Milan ha imposto riflessioni, ha portato a un confronto e alzato i toni, perché, scrive Gazzetta, la situazione è delicata e tutto ormai sembra essersi sfilacciato in casa bianconera: "tra tecnico, staff e squadra la sintonia è scemata da tempo e anche tra dirigenza e giocatori (considerati dal club i principali responsabili del crollo) i rapporti sono tesi". Però c'è una stagione da salvare.

COSA SUCCEDE - Ieri, spinta dai senatori, la Juve si è riunita per motivarsi e ritrovarsi. Anche Pirlo ha stimolato il gruppo dalla conferenza, senza discorsi diretti alla squadra, né da parte sua né da parte dei dirigenti. Come riporta la rosea, nel gruppo "serpeggia un certo malcontento e non solo verso il tecnico (i cui allenamenti sono considerati blandi e senza intensità e le cui dichiarazioni pubbliche, come quelle recenti su McKennie, non sempre vengono gradite) ma per come è stata gestita in toto la stagione. La squadra si è sentita spesso abbandonata a se stessa ed è da questa solitudine che vuole ripartire: serve un moto d’orgoglio per cercare di salvare la stagione, vincerle tutte e regalarsi un altro trofeo da dedicare a Buffon, che ha appena annunciato l’addio e in questi ultimi mesi ha cercato insieme a Chiellini e Bonucci di fare da collante tra vecchi e nuovi". E l'ultima chiamata: un patto per il rilancio che arriva dallo spogliatoio e che può essere l'ultimo prima dell'addio.