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Sarà anche vero quello che dice Sacchi, solitamente assai critico verso il gioco della Juventus e verso il suo attuale allenatore: “La Juve ha fatto progressi”. Certo e soprattutto in classifica, ma bisogna considerare da dove partiva, ovvero da un inizio di campionato disastroso. Metteteci quel che volete (amnesie di Szczesny, vaghezza mentale, disorientamento dopo tre diversi allenatori in tre anni…), però la differenza sul piano del gioco, da allora a oggi, non è molta. C’è un Vlahovic in più, anche se un Chiesa in meno. I maligni aggiungono anche un Bentancur in meno come fosse un vantaggio, mentre l’apporto di Zakaria per adesso è solo teorico, e non sappiamo quanto possa rappresentare una valida alternativa a McKennie.
Date queste premesse, firmereste per il passaggio in Champions (senza andar oltre) e un quarto posto in Campionato? Al di là delle statistiche e della fase non brillantissima dell’Atalanta, la tentazione è forte. Le ultime prestazioni della Juve sono state mediocri, sia contro l’Empoli, sia contro lo Spezia, non proprio due corazzate. In Coppa Italia con la Fiorentina idem e quindi un onorevole obiettivo al ribasso, alla fine, potrebbe essere un segno di saggezza.
Secondo noi questa squadra non può ottenere di più. Se lo facesse sarebbe un’impresa. Rabiot e Alex Sandro non sembrano essere in grado di sollevarsi dalla mediocrità che li impaluda. Arthur fa gridare al miracolo perché avanza un po’ di più, ma i suoi limiti, in questa squadra, sono ancora evidenti. Vlahovic viene utilizzato come un talismano che dovrebbe risolvere tutti i problemi: lancio lungo poi faccia lui. Troppo prevedibile, troppo facile da leggere per uno stopper che gli s’incolla alle spalle. Kean dovrebbe ripartire da alcuni fondamentali come lo stop e, per un De Ligt in spolvero, De Sciglio o Luca Pellegrini vanno a corrente alternata. Per Chiellini e Bonucci gli anni ormai cominciano a pesare troppo.
Insomma, il gioco latita e i ripetuti 1 a 0 sono agguantati col fiatone. La squadra, se non rifondata, va cambiata almeno per la metà. Più che in grandi risultati attuali è realistico sperare in una seria programmazione già in atto per ripartire davvero l’anno prossimo.

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