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Al di là del manifesto interesse per Locatelli, per sapere qualcosa su come si orienterà il mercato della Juventus bisognerà aspettare la fine degli Europei. Il perno su cui ruota la strategia bianconera, infatti, è Ronaldo, che, prima di iniziare la competizione europea, ha parlato chiaramente insieme a Mendes, con Andrea Agnelli. 

La Juventus poteva solo chiedere e non imporre: “Che intendi fare? Vuoi restare ancora un anno… Perché, per noi, potresti anche andare”. “Ve lo dirò tra poco, quando gli Europei saranno finiti”. Può darsi che Ronaldo non sia così essenziale alla Juve di Allegri, costretta a rafforzare, prima di tutto il centrocampo, ma una cosa è certa: Ronaldo è serio e se dice una cosa la farà. Però non vuol dire che la risposta sarà quella gradita dalla società.

Il punto è che restano in ballo 60 milioni di euro (il costo lordo del giocatore):  in tempi di Covid e di conti non in perfetto equilibrio (per usare un eufemismo) non sono pochi. Anzi sono un elemento fondamentale per rinforzare la squadra. Mendes cercherà una soluzione, ma non è affatto detto che la trovi. Chi è disposto a pagare quella cifra per un atleta sommo, quasi quarantenne e con una personalità (sia per la tattica, sia per il gruppo) strabordante? Da un no o un sì di Ronaldo dipenderà gran parte della sorte del mercato juventino di quest’anno.