Innegabile, infatti, che dal momento del suo ingresso in campo nella ripresa la partita sia cambiata, prendendo un altro ritmo a favore dei bianconeri che stavano faticando tanto - quasi oltre ogni logica - nel tentativo di rimettere in carreggiata una gara che per lunghi tratti sembrava destinata ad avere un esito infausto, con tutte le conseguenze del caso anche in vista del ritorno in Spagna. Tra controlli di palla perfetti - anche di testa, a mo' di giocoliere - e spunti degni di un fuoriclasse il Polpo ha avuto anche il merito della zuccata nell'area avversaria che di fatto si è trasformata in un assist per il gol di Federico Gatti, di un'importanza stratosferica per la "missione" bianconera, che nella prima "spedizione" all'Allianz Stadium è stata compiuta solo parzialmente.
Ma la buona notizia, ora, è un'altra: quelli di Paul Pogba, infatti, non sono più solo lampi, guizzi momentanei di un talento che, come dicevamo in apertura, di fatto non è mai scomparso, ma sono segnali a tutti gli effetti di una condizione fisica e atletica che, passo dopo passo, partita dopo partita, sta ritornando quella ideale, dopo un calvario che il classe 1993 si sta trascinando dalla scorsa estate, un incubo che sembrava non finire mai. L'aria sta cambiando anche per il numero 10, che adesso non vuole più fermarsi, consapevole che non è troppo tardi per offrire il suo contributo alla causa della Juve. Ci sono ancora da conquistare una finale di Europa League e un piazzamento Champions per la prossima stagione (questioni giudiziarie permettendo, chiaramente), entrambi obiettivi per cui il talento e l'esperienza di Paul potrebbero fare la differenza. E un pensiero, neanche a dirlo, sorge inevitabile: chissà se fosse stato a disposizione per tutti questi mesi...