L'ACCUSA - Tra le accuse che esprime la procura quindi, c'è anche questa. La Juve in pratica, non avrebbe potuto usufruire di queste agevolazioni fiscali dopo l'accordo raggiunto con i calciatori. Si legge, negli atti: "Gli accertamenti svolti dalla finanza, hanno evidenziato che sono state contestualmente predisposte le scritture di riduzione e successiva integrazione: successivamente le scritture di riduzione sono state depositate presso la Lega nazionale professionisti Serie A nel maggio 2020 con effetti sul bilancio d'esercizio al 30 giugno 2020 per una riduzione complessiva pari a 89.356.333 (ovvero pari a uero 84.639.840 in caso di applicazione per taluni calciatori di regime fiscale agevolato, "rientro dei cervelli". Alla fine, la somma rinunciata dai calciatori sarebbe quindi pari a 25 milioni, quasi 24, con le riduzioni fiscali.
I SILENZI - Tra coloro che sono stati sentiti dai pm durante l'indagine, ci sono anche i procuratori dei giocatori. La madre e agente di Rabiot, Veronique, in merito alle scritture firmate dal figlio in date differenti: "Per quanto ricordo, Adrien ha firmato solo una volta ma dovete chiedere a lui, non posso escludere che sia andato due volte a firmare. L'agente di Cuadrado e Bonucci invece, dopo aver consigliato di non sottoscrivere tale accordo con il club, ha riferito: "prendo atto che i documenti riportano date differenti ma non so spiegarne il motivo", aggiungendo: "né io né l'avvocato Rodella abbiamo avallato tali accordi e infatti ho sconsigliato a Bonucci e Cuadrado di accettare...perché comunque le scritture private non avevano nessun tipo di valore per la tutela legale".