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Ancora più delle plusvalenze, a fare rumore negli ultimi giorni è il filone denominato "manovra stipendi", ovvero l'accordo che la Juventus aveva trovato con i giocatori nel marzo 2020 (periodo di lockdown), per la rinuncia a quattro mensilità, di cui tre però sarebbero state restituite successivamente se il campionato fosse ripreso, stando alla difesa. In merito a questo, il Messaggero evidenzia un altro aspetto che emerge dagli atti della procura di Torino. Ossia che il club, avrebbe anche in quel periodo usufruito di un regime fiscale agevolato, ovvero il così detto "Rientro dei cervelli", che prevede l'abbattimento dell'imponibile del 50% per calciatori professionisti che tornano dall'estero dopo almeno due anni. Tra questi, rientrava ad esempio Gianluigi Buffon, per cui la Juve ha utilizzato tale agevolazioni, in maniera, secondo la Procura, sbagliata.

L'ACCUSA - Tra le accuse che esprime la procura quindi, c'è anche questa. La Juve in pratica, non avrebbe potuto usufruire di queste agevolazioni fiscali dopo l'accordo raggiunto con i calciatori. Si legge, negli atti: "Gli accertamenti svolti dalla finanza, hanno evidenziato che sono state contestualmente predisposte le scritture di riduzione e successiva integrazione: successivamente le scritture di riduzione sono state depositate presso la Lega nazionale professionisti Serie A nel maggio 2020 con effetti sul bilancio d'esercizio al 30 giugno 2020 per una riduzione complessiva pari a 89.356.333 (ovvero pari a uero 84.639.840 in caso di applicazione per taluni calciatori di regime fiscale agevolato, "rientro dei cervelli". Alla fine, la somma rinunciata dai calciatori sarebbe quindi pari a 25 milioni, quasi 24, con le riduzioni fiscali.

I SILENZI - Tra coloro che sono stati sentiti dai pm durante l'indagine, ci sono anche i procuratori dei giocatori. La madre e agente di Rabiot, Veronique, in merito alle scritture firmate dal figlio in date differenti: "Per quanto ricordo, Adrien ha firmato solo una volta ma dovete chiedere a lui, non posso escludere che sia andato due volte a firmare. L'agente di Cuadrado e Bonucci invece, dopo aver consigliato di non sottoscrivere tale accordo con il club, ha riferito: "prendo atto che i documenti riportano date differenti ma non so spiegarne il motivo", aggiungendo: "né io né l'avvocato Rodella abbiamo avallato tali accordi e infatti ho sconsigliato a Bonucci e Cuadrado di accettare...perché comunque le scritture private non avevano nessun tipo di valore per la tutela legale".