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Appena cucito lo scudetto 2017-18 sulle maglie, a Torino sta nascendo una Juventus tutta nuova. Beppe Marotta ha dettato le linee guida, spingendo su “un mix di giovani e campioni” e assicurando che la rosa subirà qualche importante aggiustamento. Arriveranno i top player attesi, a partire da Emre Can per poi passare al “cavallo di ritorno” Morata, senza dimenticare l’obiettivo terzino sinistro. Ma la Juve 2018-19, ai suoi albori, sarà composta anche da diversi profili in cerca di un preciso collocamento: possibili sorprese nella strada che conduce all’ottavo titolo consecutivo, oppure pedine preziose sul mercato.

DA PJACA A BENTANCUR - Si parte da Marko Pjaca, di ritorno da sei mesi di prestito allo Schalke 04 che hanno fugato solo parzialmente i dubbi successivi all’infortunio. Il nazionale croato tornerà dopo il Mondiale per giocarsi finalmente le proprie chance da protagonista all’Allianz Stadium, ma il lento recupero dalla rottura del crociato e i pochi lampi mostrati a Gelsenkirchen impongono cautela. Molto dipenderà dagli attaccanti in uscita, come quel Mandzukic che nelle ultime due stagioni ha ricoperto proprio la posizione ideale del connazionale Pjaca, l’esterno sinistro. Insieme all’ex Dinamo Zagabria, la Juve valuterà un altro gioiello al rientro da un grave infortunio, Rolando Mandragora. Appena 4’ in Serie A la scorsa stagione, il centrocampista dell’Under 21 è rinato a Crotone e adesso punta a convincere Max Allegri, suo grande estimatore. Il ventenne napoletano può rappresentare una variabile impazzita nelle rotazioni della mediana, come il coetaneo Rodrigo Bentancur. L’uruguaiano è già a quota 26 presenze al primo anno in Italia, ma punta a scalare ancora di più le gerarchie: la Juve punta forte su di lui e l’opzione “prestito” - qualora l’ex Boca non dovesse trovare spazio - non è considerata una priorità. Poche chance di incidere in prima squadra, invece, per Moise Kean: il centravanti si è fatto le ossa a Verona nella prima vera stagione nel calcio dei grandi (4 gol) ma non sembra ancora pronto per giocarsi una maglia nell’attacco campione d’Italia.

CASO SPINAZZOLA - Un caso a parte è quello legato a Leonardo Spinazzola: Marotta aveva spinto per riportare l’esterno alla base con un anno di anticipo, ma l’Atalanta ha alzato il muro. Alla scadenza del prestito al club di Percassi, il classe ’93 approderà finalmente a Torino da erede designato di Kwadwo Asamoah. In attesa di conoscere il futuro di Alex Sandro (in caso di partenza del brasiliano si darà la caccia ad un terzino “top”), Spinazzola lotterà quindi per un posto sulla corsia sinistra. Tutto però ruota attorno al problema al ginocchio che ne ha compromesso il finale di stagione agli ordini di Gasperini: il giocatore potrebbe sottoporsi ad intervento chirurgico per la rottura della rotula del menisco, una possibilità che aumenterebbe ovviamente il periodo ai box. La Juve aveva già tutta l’intenzione di mantenere Spinazzola in rosa, dopo averlo inseguito a lungo la scorsa estate, ma adesso rischia di dover aspettare ancora per vederlo in campo.

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