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La premessa doverosa è che, rispetto alla drammatica emergenza che sta vivendo l’Italia a causa del Covid 19, il tema di cui trattiamo in questo articolo è tutt’altro che di primaria importanza. Ma tant’è, ci tocca occuparcene, visto che in questi giorni è premura sia dei vertici federali che della Lega Serie A stabilire dei criteri per la conclusione del campionato e per l’assegnazione dello scudetto 2019-20.

Il problema, lo abbiamo capito, è che non c’è alcuna certezza circa le tempistiche della ripresa della Serie A: ad oggi, si possono solo fare delle ipotesi. Nella migliore di queste, si dovrebbe riprendere l’attività fra fine aprile e inizio maggio, per concludere regolarmente a fine giugno. Ci sono poi ovviamente anche le ipotesi peggiori, che vanno dalla totale cancellazione della parte rimanente della stagione, fino a una ripresa ulteriormente posticipata in avanti (fine maggio? Giugno?). Pensando alle eventualità peggiori, nell’impossibilità di disputare tutte le partite ancora mancanti (o parte di esse), la domanda che tutti si fanno è questa: come sarà assegnato lo scudetto?

Ricordando che ci troviamo di fronte a una situazione per la quale c’è un vuoto normativo, e per la quale quindi andrebbero trovate delle soluzioni ad hoc, le ipotesi sono tre: congelare la situazione attuale e assegnare lo scudetto alla squadra attualmente prima in classifica (la Juventus), non assegnare lo scudetto e tener buona la classifica attuale solo per le qualificazioni a Champions ed Europa League per la prossima stagione, assegnare lo scudetto con i playoff (solo se si fosse costretti a tornare a giocare in un lasso temporale ristretto).

Di fronte a queste soluzioni, gli spifferi che ci arrivano dalla Continassa ci riferiscono di una Juve totalmente contraria all’ipotesi playoff (quella caldeggiata, invece, dal presidente della Figc Grabriele Gravina). Troppo ingiusto, si dice, rimettere in gioco con la formula dei playoff squadre che, Lazio a parte, navigano al momento a svariati punti di distacco rispetto a quella di Maurizio Sarri. I playoff inoltre, nonostante l’emergenza, sarebbero un cambiamento delle regole in corsa troppo vistoso, a dispetto dei valori sportivi emersi nella stagione. 

Fin qui, la posizione della Juve è chiara, ma di fronte all’eventualità di un congelamento della classifica attuale, quale sarebbe la posizione di Andrea Agnelli? Accetterebbe uno scudetto a tavolino che salvaguardasse i valori fissati ad oggi (Juve a +1 sulla Lazio), con tutte le polemiche che ne scaturirebbero e che chissà per quanti anni ci porteremmo dietro? O preferirebbe la non assegnazione del titolo?  

Tutti noi ci auguriamo ovviamente che l’emergenza coronavirus passi, che si riprenda a giocare e che non si debba arrivare a dar risposta alle due precedenti domande.