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La situazione potrebbe essere ben riassunta in un'immagine, quella del cane che si morde la coda. Tanti infortuni, pochi giocatori a disposizione e dunque anche pochi cambi di alto livello in panchina, lì dove l'allenatore può guardare nei momenti di difficoltà con la speranza di trovare le "risorse" necessarie per provare a cambiare le cose. Ed è esattamente quello che sta succedendo in casa Juve, dove l'emergenza che ha colpito di nuovo la rosa - a Lecce senza dieci uomini compresi Manuel Locatelli, out per motivi personali, e il lungodegente Kaio Jorge - ha fatto salire a 21 il numero dei problemi fisici riscontrati da inizio stagione, considerando anche i 6 infortuni di natura traumatica. Una criticità, quella rappresentata dall'infermeria piena, che come anticipato non può che avere ripercussioni anche sulla panchina, dove per ovvie ragioni le "riserve" di alto livello finiscono per essere limitate, riducendo dunque anche il potenziale impatto sulla squadra dei subentrati.

E a parlare sono i numeri. Dalla prima giornata di Serie A, infatti, solo una volta la Juve ha potuto beneficiare di un aiuto concreto - in termini di gol - dai cambi: bisogna tornare al 31 agosto, e dunque alla sfida contro lo Spezia, quando al 92' Arek Milik firmò la sua prima rete in bianconero chiudendo un match rimasto pericolosamente in bilico fino alla fine, dopo la punizione letale di Dusan Vlahovic nei primi minuti. Da allora, il nulla. O meglio, qualcosa di simile avrebbe potuto verificarsi contro la Salernitana, se soltanto il Var non avesse annullato allo scadere il gol regolare dello stesso polacco, gol che sarebbe valso la vittoria alla Vecchia Signora costretta invece ad accontentarsi del pareggio. 

Ad ogni modo, anche con quella rete, la Juve sarebbe stata lontana dai numeri del Napoli capolista, che può vantare ben 7 marcature dalla panchina con 6 punti guadagnati, più della metà di quelli che la separano dai bianconeri; anche l'Inter ha fatto meglio con 4 gol e 2 punti in più, gli stessi della Lazio di Maurizio Sarri che però ha saputo valorizzare in questo senso le "riserve" per ben 5 volte. E il Lecce, avversaria odierna della Juve? Ebbene sì, anche i giallorossi salentini hanno superato Madama con 2 reti (di Gonzalez e Strefezza) e 3 punti guadagnati. Un altro buon motivo per riflettere, per la Juve. Che intanto si affida ai giovani, unica "linfa" rimasta...