commenta
Quale sarebbe la lista dei desideri (compatibile con la realtà) di un tifoso juventino? Di preciso non possiamo saperlo. Pensiamo, però, a una lista anomala o meglio molto originale, forse unica. In attesa di trovare la strategia giusta, ovvero una linea verde che presupponga coraggio e soprattutto pazienza (vincere subito non è l’unica cosa che conta) contrapposta a quella d’un usato prestigioso (Di Maria, Pogba, spostata sul risultato a breve), una certezza o quasi l’abbiamo: la lista dei desideri è soprattutto quella di alleggerirsi di molti giocatori. Il fardello di stipendi spropositati, connessi a prestazioni mediocri o peggio, va assolutamente alleggerito, anche a costo di sacrifici. 

COSTOSE ILLUSIONI - Sono troppe le costose illusioni perdute. I vari Ramsey, Arthur, Rabiot, Kean a causa del loro pessimo rapporto “prezzo qualitàrappresentano il freno a mano della squadra. Non solo la certezza di stipendi spropositati rispetto al valore, ma soprattutto l’eterna speranza che prima o poi ce la faranno, che la prossima volta sarà quella giusta, che a un certo punto arriverà la partita se non della consacrazione, almeno della convinzione. Invece abbiamo assistito, sia pure con durate temporali diverse, a uno stillicidio tattico strategico che ha ottenuto, principalmente, un risultato: gettare la squadra nell’incertezza, perché la speranza era pur sempre quella che “patrimoni” di tal fatta potessero ripagare gli investimenti. E allora, mettine uno a sinistra, l’altro tra le linee oppure no davanti alla difesa. E che dire d’un centravanti a tutto campo, un “falso regista”...? Cambiavi l’ordine degli addendi, ma il risultato alla fine era lo stesso, proprio come recita la regola aritmetica. Nel caso la somma risultava pari a zero o quasi.

TENTATIVI - Qualsiasi ipotesi di schieramento tentata con i suddetti giocatori è stata, in sostanza, fallimentare. Non possiamo più parlare di promesse, dobbiamo constatare certezze mancate. E non con un solo allenatore, ma con allenatori diversi. Certo, non sarà facile. Sulla carta non sembrano appetibili ma, almeno se la cessione diventa impossibile, la tribuna mette i cuori in pace e permette di affrontare una scomoda realtà senza affidarsi a illusioni ormai impossibili e quindi dannose sia dal punto di vista atletico-tattico, sia dal punto di vista psicologico. In certi casi, anche pagandoli, certi giocatori in tribuna per la società sono un guadagno.