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Vertici ministeriali, telefonate, alternative sondate e chiusura totale da parte dell'Asl. Weekend di fuoco per Juve-Napoli, nonostante rimanga una partita mai disputata. Tutti attendono una risposta, che poi è la sentenza del Giudice Sportivo: non arriverà prima di mercoledì. Intanto, dal Corriere dello Sport oggi in edicola, emergono alcuni retroscena. 

CONTATTO AGNELLI-ADL - Scrive il quotidiano: "Comincia sabato 3 ottobre, intorno alle sette delle sera, quando le ASL costringono De Laurentiis a fermare i rulli dei motori del charter che è già pronto sulla pista di Capodichino: Zielinski (con Giandomenico Costi, braccio destro di Cristiano Giuntoli) è risultato positivo al venerdì pomeriggio, Adl ha già contattato Andrea Agnelli per tentare di trovare una soluzione ragionevole che soffochi qualsiasi pericolo di contagi, i tamponi hanno appena bloccato pure Elmas e la super-sfida esce di scena, portandosi appresso le paure legittime per i contatti della domenica precedente con il Genoa". Ci sarebbe anche la proposta di giocarla il lunedì, così da avere ulteriori esami sul Napoli: l'ipotesi è stata stroncata per l'intasamento di un calendario che non concede scappatoie. E qualcuno, ecco, ha peccato di elasticità.

AGITO CORRETTAMENTE - L'Avvocato Castaldo, docente dell'Università di Salerno, al CorSport ha raccontato la propria versione dei fatti: "La SSC Napoli era destinataria di un provvedimento richiamante una legge dello Stato - com’era spiegato tempestivamente nella nota del 3 ottobre 2020 a firma del Vice Capo di Gabinetto della Regione Campania, l’avvocato Almerina Bove - ... e che la SSC Napoli ha agito correttamente, sacrificando l’interesse sportivo (del resto non irrimediabilmente compromesso, ma al più ritardato), preferendo la tutela del diritto alla salute e il primato della legge, così dando prova di apprezzabile senso etico".