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Carlo Ancelotti, da quella vecchia volpe che è, ha cercato di buttare acqua sul fuoco. Intervistato dai giornalisti nella conferenza stampa alla vigilia di Juve-Napoli, il tecnico emiliano ha cercato di sminuire il valore della posta in gioco: “Juve-Napoli alla seconda di campionato è sicuramente particolare. Toglie importanza al risultato”. Se da una parte il ragionamento del tecnico è condivisibile, non bisogna però dimenticare che si tratti sempre e comunque di uno scontro diretto che, alla lunga, potrà avere il suo peso, psicologico, oltre che di classifica. Se si analizza la sfida da questo punto di vista, il valore della contesa è più importante per la Juve che per i partenopei.

SARRI - Il nuovo corso bianconero firmato Maurizio Sarri necessita di indicazioni e risposte. La squadra scesa in campo a Parma è stata considerata da molti come un prolungamento di quella vista lo scorso anno a guida Allegri. Nessun nuovo giocatore in campo dall'inizio (eccezion fatta per Higuain che ha comunque un passato bianconero) ed una seconda parte di partita nella quale la Juve ha sofferto molto le scorribande (pur sterili) del Parma ed ha puntato più sulla forza e sulla tenacia per portare a casa il risultato. Sulla capacità di sviluppare gioco come espresso dai dettami di Maurizio Sarri e sulla tenuta fisica di molti interpreti della rosa, il mister bianconero si aspetta delle risposte. Così come il pubblico e gli addetti ai lavori si aspettano risposte al primo vero big match di Sarri sulla panchina della Juve.

ORGOGLIO - Non va dimenticata poi la questione dell’orgoglio. Occorrerebbe essere dentro la testa dei giocatori bianconeri per capire quanto incidano i proposti bellicosi delle contendenti, Napoli ed Inter su tutte. Dopo la prima di Serie A, sono in molti a ritenere la Juve non più come la favorita del campionato ma come inseguitrice. Si tratta sicuramente di un fatto nuovo in questi anni di dominio a strisce bianconere. Per allentare od abbattere queste voci sarà fondamentale l’apporto dei senatori: da Chiellini a Bonucci, da Buffon a Cristiano Ronaldo. Se di orgoglio si è parlato, c’è chi alla Juve ha l’orgoglio ferito. Paulo Dybala soprattutto. Il numero dieci attendeva questa stagione come quella della riscossa. Di diverso avviso la società che, a fine mercato, sta ancora cercando una sistemazione per la Joya.

MERCATO - Il mercato in uscita della Juve è uno di quegli argomenti che soffia sul fuoco dello scontento generale e del pessimismo che, piano piano, sta prendendo i tifosi bianconeri. Ecco perché questa sfida, a differenza degli anni scorsi, è tanto importante soprattutto per la Juventus. Pur senza essere risolutivo, un risultato positivo potrebbe dispiegare un’aura di ottimismo nei confronti di un ambiente un po’ confuso ricaricando di vigore e forza il messaggio da mandare ai contendenti: anche quest’anno la Juve è la squadra da battere.