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Ormai da qualche giorno Juve-Napoli non è più solo una partita di calcio. E' una questione che intreccia giustizia, tribunali, politica e interessi, oltre al tifo. Il giorno dopo l'ufficializzazione della sconfitta a tavolino e del conseguente punto di penalizzazione assegnati dal giudice sportivo al Napoli, che non ha preso parte al match contro la Juventus, il caso si è acceso nuovamente. Aurelio De Laurentiis, che già aveva minacciato di andare per vie legali, è pronto a presentare ricorso alla Corte Sportiva d’Appello della Figc e a battagliare. Di fronte a sé avrà il presidente della corte Piero Sandulli, probabilmente. Il dubbio è d'obbligo, perché la Juve può decidere di ricusare il giudice. Sì, perché come vi abbiamo raccontato ieri, Sandulli lunedì 5, ha commentato a Radio Punto Nuovo la vicenda Juve-Napoli facendosi sfuggire una frase - "Spero si trovi una soluzione, con il protocollo e tutto, perché non bisogna lasciare che la classifica venga scritta dal Covid" - che ora rischia di avere ripercussioni.

JUVE RICUSA - All'interno della giustizia sportiva italiana dal 1996, ha già avuto un ruolo di primo piano c'è Calciopoli e le sue parole, riportate ieri, hanno scatenato grandi polemiche. Alcuni tifosi bianconeri, poi, hanno anche ripescato la fede napoletana del presidente del Cas, che a riguardo ha sempre dichiarato: "Io tifoso del Napoli? No, non è così. Semplicemente mio padre ha giocato con quella maglia". Questioni di tifo a parte, è la Juve a potersi muovere direttamente. Anche l'ex dg della Figc, Antonello Valentini, ha sottolineato: "Commentando un procedimento ancora aperto e che passerà sotto il suo giudizio, ritengo che il comportamento di Sandulli sia stato molto grave: ha violato il protocollo di riservatezza. Ho già fatto presente il caso al collegio di garanzia della Figc. Penso che lui si asterrà, ma c’è il rischio che venga ricusato dai club". Per il momento, scrive il Corriere dello Sport, non risultano mosse ufficiali della Juventus, ma la possibilità c'è. Eccome.